II Settimana di Pasqua
Aforisma di Nicolas Chamfort (1741-1794)
“Ci sono secoli in cui l’opinione pubblica è la peggiore delle opinioni.”
Preghiera del giorno
O Dio, speranza e luce di chi ti cerca con cuore sincero, donaci di innalzare una preghiera a te gradita e di esaltarti sempre con il servizio della lode. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Giovanni 6,1-15
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberiade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzati gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Riflessione di Andrej Tarkovskij
È stato chiesto al grande regista Andrej Tarkovskij l’autore dello stupendo film Andrej Rublëv: “Cosa vorresti dire ai giovani?”. Risposta: “Non lo so…penso che mi piacerebbe dirgli soltanto che dovrebbero imparare a stare da soli e di cercare di passare quanto più tempo possibile da soli.
Penso che uno dei difetti dei giovani di oggi è che cercano di stare assieme in eventi che sono rumorosi, anche aggressivi, a volte. Questo desiderio di stare insieme per non sentirsi soli, è un brutto sintomo, mi sembra.
Chiunque ha bisogno di imparare fin dall’infanzia come trascorrere del tempo con sé stesso. Questo non significa che bisogna essere solitari, ma che non bisogna annoiarsi con sé stessi, perché le persone che si annoiano in compagnia di sé stesse mi sembrano in pericolo, dal punto di vista dell’autostima”.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché i credenti e soprattutto i giovani credenti sappiano ritagliarsi momenti e spazi di silenzio e di solitudine che permettano loro di incontrare la propria anima e Dio.
Don’t Forget! America Latina news
HAITI. MOBILITATO L’ESERCITO PER COMBATTERE LE BANDE
“Notizie geopolitiche” quotidiano indipendente on line. Articolo di Alberto Galvi – 19-3-2023
Haiti. Scorcio di Port-au-Prince.
Per aiutare la polizia nazionale haitiana a combattere le bande sempre più potenti del paese, il primo ministro Ariel Henry vuole mobilitare l’esercito, mentre alcuni funzionari dell’ONU continuano a fare pressioni sulla comunità internazionale affinché dispieghi truppe armate straniere per reprimere la violenza diffusa.
Le forze armate haitiane hanno attualmente circa 2.000 soldati e se ne stanno reclutando altri per essere addestrati da esperti in Argentina, Messico e Colombia.
L’esercito di Haiti è stato sciolto nel 1995 per la partecipazione a molteplici colpi di Stato e con l’accusa di interferire politicamente. L’ex presidente Jovenel Moise, ucciso nel 2017, aveva reintegrato le Forze armate dopo che le Nazioni Unite avevano concluso nel paese caraibico l’operazione di mantenimento della pace nota come MINUSTAH (United Nations Stabilization Mission in Haiti).
Negli ultimi mesi le bande hanno preso il controllo di circa il 60 per cento della capitale Port-au-Prince, e hanno ucciso centinaia di persone. Le Forze armate hanno svolto ad oggi un ruolo limitato, compresa la protezione del primo ministro di Haiti.
Non è chiaro quando e come saranno attivati i militari, quanti ne saranno chiamati in servizio o quale ruolo svolgeranno. Secondo i funzionari delle Nazioni Unite, migliaia di haitiani sono stati sfollati a causa dei livelli mai raggiunti da decenni delle violenze.