Riflessione del giorno

venerdì 21 ottobre ’16

By Patronato S. Vincenzo

October 20, 2016

 

nella fotografia un quadro di Frans Snyders  (1579-1657) – natura morta

 

Symphony no. 94 in G major – 4. Finale – Allegro di molto – Haydn Franz Joseph

 

 

Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera dell’aurora)

All’aprirsi del giorno la nostra mente si rivolge a te, Signore, poiché nel pensiero di te inizia  il nostro mattino. Ti sia gradito l’omaggio della nostra preghiera: donaci, all’inizio del giorno, di saper pensare a te; il tuo volere sia luce ai nostri passi e il nostro cammino non si allontani mai da te. Amen.

 

Orsola e compagne Martiri

Vissero probabilmente nel IV sec. Orsola, figlia di un re bretone, accettò di sposare il figlio di un re pagano con la promessa che si sarebbe convertito alla fede. Partì con 11.000 vergini per raggiungere lo sposo, ma l’incontro con gli Unni di Attila provocò il loro martirio: Orsola fu trafitta da una freccia perché non aveva voluto sposare lo stesso Attila. Questa leggenda ha base storica, dimostrata da un’iscrizione in una chiesa di Colonia: si parla del martirio di Orsola e dieci vergini (divenute 11.000 per un segno sul numero romano XI)

 

Ascoltiamo la Parola di Dio (Luca 12,54-59)

Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esecutore e questi ti getti in prigione. Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo». 

 

Riflessione Per Il Giorno (don Giuseppe Ferrari)

Don Giuseppe Ferrari ha “scelto come professione la Santità, per compagni i poveri e come bandiera la Croce”. Ha vissuto in modo straordinario il quotidiano cioè la relazione con Dio, con le persone che l’hanno incrociato, con le vicende facili e quelle difficili o dolorose. E lo “straordinario” è stato l’amore di Gesù Cristo accolto con cuore aperto e offerto a tutti. Ha realizzato ciò che augurava ad un prete: “…fatti un cuore grande, generoso, sempre disposto a dire di sì a tutti e ad aiutare tutti. Anzi ti dico che è necessario lasciartelo rubare: prima da Gesù e poi da quelli che ne hanno bisogno”. Questo il filo conduttore della sua vita dall’ordinazione al giorno della sua morte; “l’atmosfera” nella quale ha respirato, ha vissuto i rapporti con le persone vicine e con quelle lontane ma sempre presenti al suo cuore. Un prete dal volto amico come ha lasciato scritto nel testamento: “Ho vissuto un dono grande nella mia vita: l’amicizia. E l’ho vissuta sempre con sincerità e lealtà. Sono convinto che è il dono più bello col quale il Signore benedice l’esistenza. Se sono stato amico in vita, lo sarò ancora di più dal Cielo”.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per don Giuseppe Ferrari e per tutti i missionari bergamaschi defunti