Iniziamo la Giornata Pregando (salmo 130)
Signore, non si esalta il mio cuore né i miei occhi guardano in alto; non vado cercando cose grandi né meraviglie più alte di me. Io invece resto quieto e sereno: come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è in me l’anima mia. Israele attenda il Signore, da ora e per sempre. Gloria al Padre…Amen”
Giovanni da Capestrano
Nato nel 1386 da barone tedesco e madre abruzzese, studia a Perugia e diventa ottimo giurista, tanto che viene eletto governatore della città. Fatto prigioniero, decide di diventare francescano; conosce S. Bernardino e diventa suo amico. Il Papa lo invia come legato in Austria, Baviera e Polonia dove dilaga l’eresia Hussita; il Terra Santa promuove l’unione degli Armeni con Roma. Nel 1456 si trova a Belgrado dove infuria la battaglia contro i Turchi e per 11 giorni e notti non abbandona il campo. Muore tre mesi dopo in Slavonia oggi Croazia.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Gesù diceva alle folle: “Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?” Lc 12,54-59
Riflessione Per Il Giorno (Dal Diario di don Bepo)
14 Luglio 1956: verso le 14.30 di oggi è crollata un’ala della casa mentre stavano facendo attorno degli scavi. Nessuno si è fatto male. Il pericolo fu grande. Di solito dormono in quelle stanzette tre studenti, oggi tutti e tre assenti. Era incombente una sventura che avrebbe amareggiato il resto dei miei giorni e sarebbe stato un duro colpo per la vita della casa. Sul muro restato in piedi è rimasto un quadro della Madonna. Il Vescovo è venuto questa sera a portare la sua parola confortatrice ed una preziosa offerta. La Provvidenza ci assiste. E’ il secondo crollo che si verifica in casa nostra. La nostra storia segnala due incendi, ma non tanto piccoli; mai un ragazzo vanta il minimo male. Siamo nelle mani di Dio, Padre anche e specialmente quando ci manda qualche dolore.
Intenzione del giorno
Preghiamo per tutti i nostri amici e benefattori
don’t forget! Cognomi bergamaschi: ACERBIS
Famiglia presente nella nostra provincia fin dal sec. XII quando un Taddeo de Acerbo fu capo delle fazioni popolari contro le famiglie nobiliari durante uno dei tanti conflitti cittadini del Medioevo. Nella storia bergamasca col cognome Acerbis si ricorda: NOÈ deputato dalla città alla costruzione dell’Ospedale di S. Marco fondato nel 1447; EMILIO, frate Vallombrosiano di Bergamo e autore religioso (1565-1625); GIAN MARIA /1672-1765) di Rigosa in Valserina arciprete di Vilminore e scrittore di testi religiosi. Il cognome ha alla radice il nome personale “Acerbo” nel senso di aspro, duro, spietato. In Bergamasca sono presenti anche le varianti Acerboni, Acerbi ecc. Le famiglie Acerbis nella nostra provincia sono 300 e in tutta Italia 419.