l’immagine è una fotografia di Paolo Baraldi
Iniziamo la Giornata Pregando
Gesù, oggi, come ogni giorno, con i familiari, i collegi, gli amici, con coloro che semplicemente incontrerò, tu busserai alla mia porta. Aiutami a riconoscere la tua voce, e ad aprirti sempre, così che tu possa entrare nella mia vita e restare con me. Amen
La Parola di Dio del giorno (Luca 21,29-33)
Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l’estate è vicina. Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
Riflessione per il giorno
Il presidente della Corte di Strasburgo Guido Raimondi parla della crisi migratoria che definisce «senza precedenti», esposta a rischi innumerevoli di violazioni umanitarie, che riportano alla mente l’orrore di oltre 70 anni fa (Shoah), che pensavamo di esserci lasciati alle spalle. «La coscienza della orribile negazione della dignità umana che si verificò con l’Olocausto e le atrocità perpetrate in quel periodo oscuro della storia dell’umanità, ha contribuito ad affermare l’idea che la protezione della dignità umana si imponga su quella fino allora mai contestata della sovranità nazionale», ricorda. «Senza l’indignazione dovuta a quegli eventi gli Stati difficilmente avrebbero consentito quella forte limitazione della loro sovranità contenuta nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che conferisce alla Corte di Strasburgo la possibilità di emettere sentenze vincolanti per i singoli Stati, fino a imporre la modifica delle loro leggi». Ora l’Europa rischia di smarrire quell’insegnamento, di fronte alla nuova sfida epocale. «La ricetta non ce l’ha nessuno, ma l’Europa non può sfuggire al suo compito storico».
Intenzione del giorno
Preghiamo per i professori e gli studenti di teologia di cui S. Caterina d’Alessandria è patrona
Don’t forget! …Ricorda!
25-11-1991: muore don Gino Valsecchi, prete del PSV
Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne
148° QUADRO DELLA SERIE: “I 1.000 QUADRI PIÙ BELLI DEL MONDO
Nel 1531, l’austriaco Jakob Seisenegger (1504-1567) fu nominato pittore di corte da Ferdinando I d’Asburgo. Subito dopo fu inviato a Bologna per ritrarre il fratello del sovrano, Carlo V, che era stato incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero. Seisenegger si aggiudicò notorietà e un posto nella storia dell’arte per l’innovativo uso della ritrattistica a figura intera in un’epoca in cui la consuetudine prevedeva la pratica del mezzo busto e i suoi ritratti costituirono punti di partenza per artisti come Tiziano. Eseguito qualche anno dopo il suo famoso “ritratto di Carlo V con il cane” (1532) questo ritratto dell’arciduchessa Eleonora di Mantova non si inserisce nella consuetudine della figura intera ma torna a una ritrattistica più convenzionale, forse come gesto diplomatico nei confronti della nobiltà mantovana di recente attribuzione. Il primo duca di Mantova fu Federico II di Gonzaga che ottenne il titolo dall’Imperatore Carlo V nel 1530; l’arciduchessa Eleonora era probabilmente la figlia di Federico II e il ritratto costituiva un dono per celebrare il patronato reale di Carlo V. Seisenegger non era solito dipingere ritratti infusi di realismo preferendo optare per poche caratteristiche riconoscibili. Lo sguardo della duchessina è inconsueto per una bimba così piccola ma esprime il dovere nobiliare ascritto al padre: è abbigliata con sfarzo degno del suo status, la collana ne riprende lo sguardo di pietra e il gioiello che porta in testa ne controbilancia la fronte prominente.