Riflessione del giorno

venerdì 26 giugno ’20

By Patronato S. Vincenzo

June 25, 2020

 

nell’immagine un dipinto di Scatizzi Sergio

 

XII Settimana tempo Ordinario

 

Proverbio del giorno

«Giudica il mondo con la bilancia dell’innocenza (Arabia)»

 

Iniziamo la giornata pregando (preghiera africana)

Mio dio, mi hai fatto trascorrere in pace il giorno, fammi passare in pace anche la notte, oh Signore, che non hai altro Signore sopra di Te! Fuori di te non c’è forza. Solo tu non devi nulla a nessuno.  Nelle tue mani passa il giorno, nelle tue mani passa la notte. Tu sei mio padre, Tu sei mia madre.

 

Josè Maria Escrivà de Balaguer fondatore

Nato nel 1902 a Barbastro (Spagna) a 16 anni sentì il richiamo della vocazione e nel 1925 fu ordinato prete a Saragozza, continuando gli studi universitari insieme al ministero parrocchiale e all’assistenza a poveri e malati. Nel 1928 fondò l’Opus Dei e durante la guerra civile corse molti rischi. Nel 1946 va a Roma, dove si prodiga per la diffusione della sua opera fino alla morte avvenuta il 26-06-1975.

 

La Parola di Dio del giorno Mt 8,1-4

Gesù scese dal monte e la folla lo seguì. Ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita. Poi Gesù gli disse: «Guardati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».

 

Riflessione Per Il Giorno

(Citazione da: “Il mondo, la carne e Padre Smith” di Bruce Marshall)

“Dica pure quello che le pare, ma l’utilità del cristianesimo è tramontata”, dichiarò la signorina Agdala fermandosi davanti all’Hotel Carlton-Elite e piantandosi a gambe larghe in fondo agli scalini di marmo […] “L’unica filosofia che possa salvare il mondo è il comunismo”, disse la signorina Agdala. “Gliel’avevo detto, che io son comunista?” Il Padre Smith fu allora tentato di chiederle se cedeva tutti i suoi diritti d’autore ai poveri, ma si trattenne: sarebbe stato un po’ troppo crudele. Era ovvio infatti che una comunista praticante non avrebbe potuto passarsi il lusso di alloggiare al Carlton-Elite, dove Oliver Ogilvie e il suo Ottetto di Ohio stavano sonando “Sì, non ho più banane per il diletto dell’aristocrazia”. Invece si levò il cappello e la lasciò lì…”

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché l’uso della tortura sia definitivamente bandito da tutte le nazioni del mondo

 

 

Don Evasio Alberti, il sacerdote pittore è morto a 86 anni ieri, nella Fondazione Piccinelli a Scanzo. Parroco emerito di Urgnano (parrocchia doppiamente colpita dal lutto, perché l’8/3 era spirato anche il suo successore don Mariano Carrara) don Alberti era nato il 14 dicembre 1933 a Leffe ed era licenziato in Teologia e laureato in Pittura. Suo fratello Antonio fu missionario degli Oblati di Maria Immacolata fra gli indiani in Canada e poi in Messico. Dopo l’ordinazione sacerdotale (9 giugno 1956) don Alberti era stato coadiutore parrocchiale di Bagnatica (1956-70), allora sprovvista di una struttura oratoriana. Così trasformò la sua casa in oratorio e per i giovani organizzò opere teatrali e cinema in uno spazio nel paese. Riuscì poi a convincere il parroco a costruire l’oratorio. Per aiutare i suoi giovani, noleggiava un’auto dando lezioni di scuola guida. In questo periodo frequentò la Scuola d’arte Beato Angelico a Milano. Poi partì per l’Africa, dapprima a Gitega, capitale del Burundi, dove fu docente alla Scuola tecnica secondaria d’arte (1971-74), stando accanto ai suoi studenti e alla gente nelle ricorrenti guerre civili, di cui raccontava le atroci violenze etniche. Poi passò missionario nello Zaire (1974-77). Tornato in diocesi, divenne docente in Seminario (1978-79), quindi parroco di Cortenuova (1979-85). Nel 1985 il suo arrivo a Urgnano come parroco.  Veramente tante le sue opere ex novo o restaurate: oratorio, cineteatro, chiesa parrocchiale, campanile, nuovo concerto di campane, canonica (poi centro parrocchiale), chiesetta dell’Ospitale Magri, ricostituzione delle Confraternite del Santissimo e del Rosario, introduzione di gruppi di preghiera e di ascolto della Parola nelle case, missioni parrocchiali.  La cittadinanza onoraria «È stato un parroco vigile, attento, disponibile, attento ai bisogni di tutti” ricorda Anita Benedetti, una delle più impegnate in parrocchia. Condivideva il cammino dei gruppi e sapeva fare unità”. In riconoscenza della sua opera, nel 2010 gli fu conferita la cittadinanza onoraria dall’Amministrazione comunale per essersi adoperato «con entusiasmo e impegno per il bene di tutti promuovendo iniziative e occasioni di incontro pastorale tra le famiglie e operando per il radicamento nella nostra comunità dei principi morali, sportivi ed etici».  Numerose le testimonianze di cordoglio e i ricordi: «Grazie don Evasio per quanto hai fatto – ha scritto un cittadino -. Hai custodito la fede del tuo popolo e hai salvaguardato il patrimonio storico-artistico dei nostri padri». Nel 2009 si era ritirato per limiti di età andando a risiedere a Leffe con incarichi pastorali. Appassionato per l’arte per tutta la vita don Evasio coltivò la passione artistica. Disegnò i bozzetti delle vetrate della chiesetta dell’Ospitale Magri a Urgnano e donava le sue opere anche alle persone. Nel 2012 aveva esposto sue opere in una mostra a Leffe. Nel 2017 ne aveva donate tre, raffiguranti Ultima Cena, Crocifissione e Resurrezione, alla locale Casa di riposo Serena come segno di affetto al paese nativo, dove aveva chiesto di essere sepolto.