Riflessione del giorno

venerdì 27 ottobre ’17

By Patronato S. Vincenzo

October 26, 2017

 

nella fotografia un quadro di August Macke

 

Proverbio del Giorno:

Il cuore dell’uomo non è un sacco dove chiunque possa mettere la mano. (Congo)

 

Iniziamo la Giornata pregando (Canti liturgici)

Ci invita il Signore al banchetto che nel suo amore egli offre per noi. Beato chi accoglie l’invito di grazia. Scompaia dal cuore ogni affanno, l’amore vinca ogni tenebra. Beato chi porta l’amore e la pace: sarà chiamato figlio di Dio. Ci chiama il Signore alla sua mensa, invita i poveri al banchetto. Beato chi dona con gioia il suo cuore e spezza il pane con i suoi fratelli. Di gioia le nozze dell’Agnello ricolmano il cuore della Chiesa. Beato chi serve alla mensa di Cristo: sarà strumento di misericordia. Amen”.

 

Evaristo

Sembra sia stato un greco di Antiochia nato a Betlemme e divenuto il quarto o forse il quinto successore di Pietro intorno all’anno 100. Governò per 9 anni. Leggendarie sono considerate la notizie che sia morto martire, sia sepolto presso S. Pietro e abbia diviso Roma in 25 parrocchie e istituito 7 diaconi per assisterlo, come testimoni della sua ortodossia e «stenografi» delle prediche.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio (Luca 12,54-59)

Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esecutore e questi ti getti in prigione. Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo». 

 

Riflessione del Giorno (Da J. Lynch, Il profumo dei limoni)

Nella tradizione cristiana, il digiuno è uno strumento della coscienza. Volontariamente, limitando il proprio consumo di cibo, l’individuo impara la propria dipendenza da Dio. Bastano poche ore di privazione anche solo simbolica per percepire che non si basta a sé stessi. Le priorità della vita si riordinano. Una persona gusta molto di più anche un semplice tozzo di pane, e percepisce di essere un’umile creatura che dipende in tutto anche da cose semplicissime come l’acqua. Si scopre inoltre il nesso intimo tra corpo e spirito.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per i giovani che hanno deciso di seguire Cristo nel sacerdozio e nella vita religiosa