Riflessione del giorno

Venerdì 28 aprile 2023

By patronatoADM

April 28, 2023

 

III Settimana di Pasqua 

 

Aforisma del giorno

“Sii te stesso, tutto il resto è già stato preso.”

 

Preghiera colletta

Dio onnipotente, che ci hai fatto conoscere la grazia della risurrezione del Signore, donaci di rinascere a vita nuova per la forza del tuo Spirito di amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

Santo del giorno

 

Parola di dio del giorno Giovanni 6,52-59

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui.

Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafarnao.

 

Riflessione Mons. Ravasi “Mattutino”

La nobiltà dello spirito, rispetto a quella tradizionale del sangue, ha il vantaggio che uno se la può conferire da solo. Nato a Klagenfurt in Austria nel 1880, dopo aver studiato e vissuto in Germania, con Hitler al potere, aveva deciso di lasciare Berlino e riparare in Svizzera e a Ginevra Robert Musil si spegneva nel 1942.

Là aveva condotto un’esistenza povera e la morte l’aveva colto all’improvviso mentre stava lavorando al suo capolavoro incompiuto, l’Uomo senza qualità. Oggi, però ci affidiamo a uno dei Frammenti postumi di Musil che brillano di luce propria. Vi ricordate l’esilarante battuta di Totò: «Signori si nasce. E io lo nacqui!»? In realtà, non si nasce né signori né raffinati né insigni, lo si diventa con un serio esercizio.

Si può ereditare per nascita di essere conti o marchesi, blasonati e patrizi: frutto di condizioni puramente estrinseche è appartenere alla classe aristocratica o plebea. La «nobiltà dello spirito», come ammonisce Musil, è invece l’unica che ci conferiamo da soli con un impegno severo, anche nei piccoli comportamenti.

A quest’ultimo proposito mi viene in mente una battuta di un altro scrittore, Anton Cechov: «La signorilità vera non sta nel non versare la salsa sulla tovaglia, ma nel non mostrare di accorgersi se un altro lo fa». Il contegno, l’educazione, il rispetto sono valori che rivelano una classe che non è assegnata dai documenti anagrafici, ma che fiorisce da una finezza umana profonda. 

 

Intenzioni di preghiera per il giorno

Preghiamo perché almeno le due guerre più pericolose in atto, quella in Ucraina e quella in Sudan, lascino spazio ai colloqui di pace.

 

Don’t Forget! Foto della settimana

SABATO 22 APRILE 2023 – MILANO, ITALIA

Un’installazione dell’artista argentino LEANDRO ERLICH a Palazzo Reale, in occasione del Salone del Mobile (AP PHOTO / LUCA BRUNO)