Riflessione del giorno

Venerdì 28 novembre 2025

By Patronato S. Vincenzo

November 28, 2025

 

34. a settimana tempo ordinario

 

Avvenne il 28 novembre…

1443 – G. Castriota Scanderbeg conquista la fortezza di Croia e si proclama vendicatore d’Albania

1520 – Superato lo stretto sudamericano, tre navi di F. Magellano raggiungono l’Oceano Pacifico 

1912 – L’Albania dichiara l’indipendenza dall’Impero ottomano.

1961 – Viene decisa la risoluzione ONU 1661 sull’Alto Adige.

1964 – Viene lanciata, nell’ambito del programma Mariner, la terza sonda diretta verso Marte.

1994 – La Norvegia, con un referendum, rifiuta l’adesione all’Unione europea.

 

Aforisma di Madre Teresa di Calcutta

“Ciascun uomo ha pienezza di bene come pienezza di male in sé.”

 

Santo del giorno

 

Preghiera Colletta

Dio onnipotente ed eterno, che hai voluto ricapitolare tutte le cose in Cristo tuo Figlio, Re dell’universo, fa’ che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato, ti serva e ti lodi senza fine. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

Parola di dio Luca 21,29-33

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno». 

 

Riflessione del giorno

 «Io sono il buon pastore conosco-amo-proteggo- fino a dare la vita per le mie pecorelle. Ma vi sono delle pecore che ancora non fanno parte del mio gregge. Esse sono esposte al pericolo di essere sperdute e uccise. Io voglio che anch’esse entrino nel mio ovile… Anche noi abbiamo accolto l’invito di Gesù di portare anime –pecore- nel suo ovile». Don Giuseppe Vavassori (B07, F2, 1967)

Conoscere, amare, proteggere, dare la vita sono verbi che qualificano la figura del re pastore. Per chi ha mentalità da tiranno la regalità sta nel dominio assoluto che porta a nefandezze orribili. Per Gesù, re pastore, l’autorità si esercita nel servire, amare e nel dono di sé. Gesù non è ossessionato dal proprio io, non è alla caccia di riconoscimenti ma si preoccupa di salvare gli altri. Non mette sé prima degli altri. La sua autorità non è associata a un potere gestito in maniera arbitraria, conquistata con imbrogli o con la forza, o con l’azione di intellettuali rivoluzionari i quali, secondo un aforisma di Nicolas Gomez Davila, «hanno la missione storica di inventare il vocabolario e i temi della prossima tirannia». 

I totalitarismi – lo sappiamo dalla storia che sta dietro l’angolo e della guerra in atto nel mondo – sono formati da un agglomerato di nazioni controllate da una superpotenza che impone caratteri comuni, subordina gli interessi degli stati ai propri ed è pronta a sedare ogni reazione locale grazie alle proprie ingenti forze militari.

E se non bastano le risorse interne non esitano a ricorrere a mercenari, pagando si intende. Inoltre, invece di avere a cuore il bene della gente perfezionato un meccanismo raffinatissimo di «manipolazione diretta e indiretta di tutta la popolazione», grazie alla forza pervasiva e persuasiva della disinformazione sistematica. Gesù infatti non è un imbonitore e un manipolatore. È venuto per dire la verità di Dio e dell’uomo. È venuto non per condannare, ma per salvare. Non è venuto per farsi servire, ma per servire. 

 

Intenzione di preghiera

Preghiamo perché riconosciamo che quanto c’è di buono e giusto nel mondo è segno della presenza e dell’azione salvifica di Dio nella nostra storia.

 

Don’t Forget! Foto della settimana

LUNEDÌ 24 NOVEMBRE KAMPALA, UGANDA

Robert Kyagulanyi, conosciuto come Bobi Wine e candidato alle elezioni presidenziali che si terranno all’inizio del 2026, a un evento per la campagna elettorale.

REUTERS/ABUBAKER LUBOWA