Tempo di Natale
Avvenne il 3 gennaio…
1521 – Martin Lutero viene scomunicato dal Papa.
1925 – Benito Mussolini si assume la responsabilità dell’omicidio Matteotti.
1954 – In Italia iniziano ufficialmente, su un unico canale Rai, le trasmissioni televisive.
1959 – L’Alaska aderisce come 49º stato degli Stati Uniti d’America.
2004 – Un Boeing 737 con 148 persone, quasi tutti turisti francesi, precipita subito dopo il decollo dall’aeroporto di Sharm el-Sheikh. Non ci sono superstiti.
Aforisma di Gandhi
“Voi occidentali, avete l’ora ma non avete mai il tempo.”
Preghiera
O Dio, tu hai voluto che l’umanità del Salvatore, nella sua mirabile nascita dalla Vergine Maria, non fosse sottoposta alla comune eredità dei nostri padri: fa’ che, liberati dal contagio dell’antico male, possiamo anche noi far parte della nuova creazione, iniziata da Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Giovanni 1,29-34
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”.
Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui.
Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Riflessione di S. Alfonso Maria de Liguori
“Gesù è venuto sotto le sembianze di un bambino, per mostrarci il grande desiderio di colmarci dei suoi beni. Ora in lui sono nascosti tutti i tesori; il suo Padre celeste gli ha dato tutto nelle mani. Se vogliamo luce, egli per questo è venuto, per illuminarci. Se vogliamo forza per resistere ai nemici, egli per questo è venuto, per confortarci.
Se vogliamo il perdono e la salvezza, egli per questo è venuto, per perdonarci e salvarci. Se vogliamo infine il sommo dono dell’amor divino, egli è venuto per infiammarci; e soprattutto a questo fine si è fatto bambino ed ha voluto a noi comparire quanto più povero ed umile, tanto più amabile, per togliere da noi ogni timore e per guadagnarsi il nostro amore.
Tutti i bambini sanno guadagnarsi un tenero affetto da chi li guarda; ma chi non amerà poi con tutta la tenerezza un Dio, vedendolo fatto fanciullino, bisognoso di latte, tremante di freddo, povero, avvilito ed abbandonato, che piange, che vagisce in una mangiatoia sopra la paglia? Ciò faceva esclamare S. Francesco: Anime, venite ad amare un Dio fatto bambino, fatto povero, ch’è tanto amabile, e ch’è sceso dal cielo per darsi tutto a voi”.
Intenzione di preghiera per la settimana
Preghiamo per le piccole comunità cristiane del medio Oriente che dimostrano una capacità di fedeltà e resistenza incredibili e in un ambiente spesso ostile danno la loro testimonianza.
Don’t Forget! Le più belle natività della storia dell’arte
FRANCISCO DE ZURBARAN: ADORAZIONE DEI PASTORI
Firmato 1638 – Olio su tela – 2.67 x 1.85 m. – Musée de Beaux Arts, Grenoble, Francia
FRANCISCO de ZURBARÁN (Fuente de Cantos 1598 – Madrid 1664) è stato uno dei pittori spagnoli, tra i più significativi del XVII secolo. Fu l’artista che meglio seppe rappresentare la religiosità contro-riformista della Chiesa spagnola del 17° secolo. Profondamente religioso, egli rimase personalità singolare e appartata.
Nell’anno 1638 l’ordine dei Certosini di Jerez de la Frontera affidò al pittore spagnolo Zurbaràn una commissione di cinque tele grandi e di due più piccole per la pala d’altare della loro chiesa, più vari ritratti. Una di queste tele è quella che oggi presentiamo e che raffigura l’adorazione dei pastori a Gesù neonato. Il dipinto è diviso in due parti: in quella superiore lo squarcio tra le nubi permette la visione di un cielo durato dove un angelo arpista guida il coro di puttini che cantano gloria a Dio e pace in terra.
Nella parte inferiore al centro della scena c’è Gesù Bambino così luminoso che quasi si confonde col panno bianchissimo steso da Maria sul fieno della mangiatoia (=pesebre in spagnolo) con Maria e Giuseppe chini sul neonato, in atteggiamento di amorosa sollecitudine da parte della madre e di silenziosa contemplazione da parte del padre. Attorno alla S. Famiglia tre gruppi: dietro la Madonna 4 angeli “scesi dal cielo” portano il paradiso nella grotta dove è nato il Figlio di Dio. Un angelo suona la chitarra, gli altri pregano o cantano.
Dietro a Giuseppe tre pastori adorano il bambino gli e portano in dono un agnellino vivo. A destra di Maria due popolane presentano i loro doni: un cesto di uova e un piccolo orcio di ceramica coperto da un piatto. Come imponevano le regole della pittura dell’epoca in ambito cattolico, nello spirito della controriforma, le figure sono tutte vestite a eccezione di Gesù Bambino che ha solo la pancia coperta da una fasciatura. Anche in questo caso la luce presente è quella irradiata dal neonato che illumina i volti di chi gli si avvicina per adorarlo.
Come si è osservato la scena è ricca di dettagli che riportano col pensiero alle scene di vita quotidiana di campagna: la brocca e il piatto in primo piano, il canestro con le uova portate in omaggio al nuovo nato e l’agnello che è già l’anticipazione di quello che il Bambino appena nato dovrà affrontare negli anni a venire. Questo pittore spagnolo, profondamente credente, incarna l’evento del Natale nella vita quotidiana del popolo che egli dimostra di saper amare per davvero, così come sapeva valorizzare gli oggetti e le cose quotidiane che trasfigurò nella sua pittura con risultati eccelsi.