Riflessione del giorno

Venerdì 3 maggio 2024

By patronatoADM

May 03, 2024

 

5. settimana di pasqua

 

Avvenne il 3 maggio…

1241 – Davanti all’isola del Giglio la flotta di Federico II e quella di Pisa attaccano le navi di Genova con a bordo alcuni prelati diretti al concilio indetto da papa Gregorio IX, catturandoli

1512 – Roma, inizio del Concilio Lateranense V

1791 – La Dieta polacca proclama la Costituzione del 3-5 (1.a costituzione moderna in Europa, 2.a nel mondo).

1968 – Parigi, prime cariche della polizia contro studenti in protesta: è l’inizio del maggio francese

2002 – L’euro diventa la valuta ufficiale dei paesi dell’Unione monetaria europea

 

Aforisma Nicolàs Gòmez Dàvila

L’idea del “libero sviluppo della personalità” sembra degna di ammirazione finché non incappa in individui la cui personalità si è sviluppata liberamente.

 

Preghiera colletta

O Dio, che ogni anno ci rallegri con la festa degli apostoli Filippo e Giacomo, per le loro preghiere concedi a noi di partecipare al mistero della morte e risurrezione del tuo Figlio unigenito, per giungere alla visione eterna del tuo volto. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

Santi del giorno

 

Parola di Dio del giorno Giovanni 14,6-14

Disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».

Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

 

Riflessione dal blog di Costanza Miriano

Immagine reperibile in rete con scritta su muro, località sconosciuta: “In un mondo che ci obbliga all’eccellenza, fare schifo è un gesto rivoluzionario. A.B.” Segue simbolo anarchico. Datazione 2016 o anteriore. Queste parole sono l’esempio perfetto di come bisogna diffidare istintivamente delle frasi ad effetto che di primo acchito suonano bene, solleticano l’anima ribelle che in fondo c’è dentro tutti.

Ma se ci si ferma cinque minuti a pensare ci si accorge che qualcosa non quadra: “In un mondo che ci obbliga all’eccellenza…”. Di che mondo parla l’ignoto graffitaro? Non certo di quello attuale, visto che oggi nessuno obbliga nessuno a niente, anzi l’impressione è diametralmente opposta e cioè tutti sono di fatto legittimati a “tirare a campare”, a non esagerare, a stare tranquilli, a fregare il sistema, a cogliere offerte e sconti; ad approfittare delle occasioni facendo il meno possibile.

Chi invita ormai a essere i migliori in un mondo in cui le virtù sono derise e i vizi esaltati, permessi o almeno scusati? Ancora: eccellenza etimologicamente significa emergere dalla massa, distinguersi. Già 100 anni fa F. Nietzsche scriveva in “L’ultimo uomo” (noi in altre parole) che il nostro è un tempo in cui non c’è più “nessun pastore” ma tutti si sta diventando “un solo gregge! Tutti vogliono le stesse cose, tutti sono uguali: chi sente diversamente, se ne va da sé al manicomio…”. Oggigiorno ci viene insegnato che per distinguersi occorre seguire la moda, cioè essere esattamente uguali agli altri.

Se provi ad avere opinioni diverse da quelle imposte, povero te! Se, come si è visto, la premessa è falsa o per lo meno sbagliata, di conseguenza anche la seconda parte della frase non ha senso: “Fare schifo” non ha niente di rivoluzionario…E poi vuoi fare schifo per che cosa? Per reazione, per dispetto? Ma che età mentale hai? È la tua vita quella di cui si sta parlando: se vuoi demolirla per il gusto di contraddizione probabilmente sei un vicolo cieco evolutivo, o hai bisogno di crescere.

Ti va bene di vivere in mezzo a gente che sceglie liberamente e consapevolmente di essere schifosa? È la società, la compagnia, la casa che vuoi? Poveretto: non riesci a concepire che qualcuno ti possa amare comunque così come sei, difettoso anche tu come tutti gli esseri umani? Non riesci a pensare che qualcuno che ti vuol bene possa desiderare per te l’eccellenza non per conformismo o desiderio di prevalere, ma per il tuo stesso bene, perché tu possa realizzare pienamente la tua umanità?

 

Intenzione di preghiera del Papa

Per chi si compiace dei propri limiti, difetti, mancanze e giustifica così sé stesso, perché si accorga che sta consapevolmente e perciò colpevolmente distruggendo la propria vita. Preghiamo.

 

Don’t Forget! DOMENICA 28/4 – CAIRO EGITTO

Cristiani copti partecipano alla S. Messa della domenica delle Palme al monastero di S. Simone il Conciatore – AHMAD HASABALLAH / Getty Images