1. a settimana tempo di Avvento
Avvenne il 5 dicembre…
1492 – Cristoforo Colombo è il primo europeo a mettere piede sull’isola di Hispaniola.
1746 – A Genova il Balilla dà l’avvio alla rivolta popolare che porterà alla cacciata degli austriaci
1931 – Per ordine di Lazar’ Moiseevič Kaganovič è distrutta la Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca
1934 – Ual Ual: scontro armato tra il presidio italiano e armati etiopici. Il fatto sarà usato come casus belli dal regime fascista per l’invasione dell’Etiopia.
1941 – Le forze sovietiche contrattaccano alle porte di Mosca, la Wehrmacht è costretta ad arretrare.
1978 – L’Unione Sovietica firma un trattato d’amicizia con il governo comunista dell’Afghanistan.
1994 – Budapest: l’Ucraina rinuncia alle armi nucleari in suo possesso: Russia, Usa e Regno Unito, Cina e Francia si impegnano a preservare la sicurezza, indipendenza e integrità territoriale Ucraine.
Aforisma dei padri del deserto
“Lo sforzo e la sollecitudine di non peccare hanno un solo scopo: non scacciare dalla nostra anima Dio che vi abita.”
Santo del giorno
Preghiera dei Padri del deserto
Signore, abbi pietà di noi: in te infatti, abbiamo riposto la nostra fiducia; non ti adirare oltremodo con noi, né ricordare i nostri peccati; ma misericordioso come sei, volgi su di noi il tuo sguardo benigno e liberaci dai nostri nemici. Tu infatti sei il nostro Dio e noi siamo il tuo popolo; tutti siamo opera delle tue mani ed abbiamo invocato il tuo nome. Ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di dio Matteo 9,27-31
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.
Riflessione Da: ” Don Camillo della Bassa” di Giovannino Guareschi
«Come tutte le mattine don Camillo andò a misurare la famosa crepa della torre e cinque minuti prima che cominciasse la Messa si sentì sul sagrato risuonare il passo cadenzato di una formazione in marcia. Inquadrati perfettamente tutti i “rossi” non solo del paese ma delle frazioni vicine, tutti, persino Bilò il calzolaio che aveva una gamba di legno e Roldo dei Prati che aveva una febbre da cavallo, marciavano fieramente verso la chiesa con Peppone in testa che dava l’«un-due».
Compostamente presero posto in chiesa, tutti in blocco granitico e tutti con una faccia feroce da «corazzata Potëmkin». Don Camillo, arrivato al discorsetto, illustrò con bel garbo la parabola del buon samaritano e terminò rivolgendo un breve fervorino ai fedeli: «Come sanno tutti, meno coloro che dovrebbero saperlo, un’incrinatura pericolosa sta minando la saldezza della torre. Mi rivolgo quindi a voi, miei cari fedeli, perché veniate in aiuto alla Casa di Dio. Dicendo “fedeli” io intendo rivolgermi agli onesti i quali vengono qui per appressarsi a Dio, non certo ai faziosi che vengono qui per far sfoggio della loro preparazione militare. A costoro ben poco può importare se la torre crolla».
Finita la messa, don Camillo si insediò a un tavolino presso la porta della canonica e la gente sfilò davanti a lui, ma nessuno andò via e tutti, fatta l’offerta, ristettero sulla piazzetta per vedere come andava a finire. E andò a finire che arrivò Peppone seguito dal battaglione perfettamente inquadrato che fece un formidabile alt davanti al tavolino. Peppone si avanzò fiero. «Da questa torre, queste campane hanno salutato ieri l’alba della Liberazione e da questa torre queste stesse campane dovranno salutare domani l’alba radiosa della rivoluzione proletaria!» disse Peppone a don Camillo. E gli mise davanti tre grandi fazzoletti rossi pieni di soldi. Poi se ne andò a testa alta seguito dalla banda.
E Roldo dei Prati crepava per la febbre e faceva fatica a rimanere in piedi ma anche lui aveva la testa alta e Bilò lo zoppo quando passo davanti al tavolino di don Camillo marciò fiero il passo con la zampa di legno. Quando don Camillo portò a far vedere al Cristo la cesta piena di soldi e disse che ce n’era d’avanzo per accomodare la torre, il Cristo sorrise sbalordito. «Avevi ragione tu, don Camillo». «Si capisce» rispose don Camillo. «Perché voi conoscete l’umanità, ma io conosco gli italiani».
Intenzione di preghiera
Preghiamo per le missioni cattoliche in tutto il mondo e per i missionari chiamati a portare il lieto annuncio del Vangelo fino ai confini della terra.
Don’t Forget! Foto della settimana
LUNEDÌ 1 DICEMBRE BKERKÉ, LIBANO
Suore con il ritratto di papa Leone XIV, durante la sua visita nella cittadina sede della Chiesa maronita – AP PHOTO/BILAL HUSSEIN