Riflessione del giorno

venerdì 5 novembre ’21

By patronatoADM

November 04, 2021

 

31 Settimana del tempo ordinario

 

Aforisma del giorno di Blaise Pascal

“La nostra immaginazione ingrandisce così tanto il tempo presente, che facciamo dell’eternità un niente, e del niente un’eternità.”

 

Preghiera del giorno del cardinal Giovanni Battista Montini

Signore, che pensi ai gigli del campo e agli uccelli dell’aria, li vesti e li nutri e li fai prosperare, manifesta anche su di me la tua provvidenza paterna.

Aiutaci, o Dio e poiché la nostra salvezza può venire solo da uomini onesti e buoni, metti nel loro cuore il senso della giustizia, dell’onestà e della carità. Guarda, o Padre, la nostra famiglia, che fiduciosamente aspetta da te il pane quotidiano.

Rasserena la nostra vita, fortifica i nostri corpi, perché possiamo corrispondere più facilmente alla tua grazia divina e sentire su di noi, sulle nostre preoccupazioni e angustie, il tuo amore paterno. Amen.

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno – Luca 16,1-8

Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.

Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.

L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno.

So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”. Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”.

Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.

Il padrone lodò l’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».

 

Riflessione del giorno dal libro: I Santi sanno ridere di F. Castelli

In questi tempi di gente tesa, arrabbiata, ansiosa, è più che mai valido il consiglio di un anonimo cenobita: “Se la tua anima è turbata va in chiesa, prosternati e prega.

Se la tua anima rimane ancora turbata vai a trovare il tuo padre spirituale, siediti ai suoi piedi e aprigli l’animo.

E se la tua anima è sempre turbata, ritirati allora nella tua cella, stenditi sulla stuoia e dormi”. Perché oggi troppi individui stanno eccessivamente addossati alle cose.

E allora la visione risulta parziale, distorta, centrata sui particolari, senza prospettiva, senza sfumature, marcata dalla passionalità, da tinte troppo cariche.

Significative in proposito, certe discussioni tra gente accigliata, tesa, arrabbiata, amara, nervosa, perfino isterica, che fa di ogni problema una tragedia, di ogni novità un’eresia, di ogni critica una sciagura, di ogni protesta una rivoluzione.

La confusione celebra inenarrabili trionfi. Invece è urgente, è igienico costruirsi una nicchia nel cuore, da dove scaturirà quel sorriso che è capacità di guardare con benevolenza a tutte le cose, che è senso del limite, proprio e altrui…

 

Intenzione di Preghiera per il giorno

Per chi ha perduto la fede e per chi con fatica la sta cercando, affinché trovi nelle comunità cristiane il luogo dell’incontro con Dio.

 

Don’t forget! STORIA DEI MARTIRI CRISTIANI

Due date sono particolarmente dolorose nella lunga storia della Chiesa. La prima è quella che segue lo scoppio dello scisma fra Chiesa greca e Chiesa latina, il 16 luglio 1054, con la scomunica lanciata a MICHELE CERULARIO, patriarca di Costantinopoli (vedi immagine sopra con Michele Cerulario e Papa Leone IX).

La seconda è quella che segna l’inizio della Riforma protestante, con le Tesi sulle Indulgenze pubblicate da MARTIN LUTERO il 31 ottobre 1517 (immagine sotto).

Lo scisma greco non è un’eresia vera e propria e aveva avuto due antecedenti: lo scisma di Acacio e lo scisma di Fozio nel IX secolo. Per due volte fu ristabilita l’unione: nel concilio di Lione del 1274 e nel concilio di Firenze del 1438-1439. Ma entrambe le volte la riconciliazione fu soltanto passeggera.

Pochi punti controversi inquinano la dottrina della Chiesa greca che si definisce e che noi chiamiamo Chiesa ortodossa e nell’insieme la sua fede è autentica. Per questo, quando preghiamo per la riunione delle Chiese, lo facciamo innanzitutto per la riconciliazione delle due Chiese sorelle: la Chiesa romana e la Chiesa ortodossa.

La Riforma protestante invece fu qualcosa di molto più grave e a quel tempo si trattò di una catastrofe che provocò conflitti e un esercito di martiri dall’una e dall’altra parte con in più una guerra lunga 30 anni.

Infatti della triplice unità voluta da Cristo nella sua Chiesa – unità di fede, unità di comunione, unità di governo – nello scisma degli ortodossi si intaccava solo quest’ultima. Invece la Riforma protestante le ha colpite tutte e tre; l’unità è stata spezzata ed “è stata veramente lacerata la tunica inconsutile del Cristo!”.