Riflessione del giorno

venerdì 6 ottobre ’17

By Patronato S. Vincenzo

October 05, 2017

 

nell’immagine un disegno di un bambino che ha rappresentato la vendemmia

 

Proverbio del giorno

Ognuno è libero di far quel che crede: ne deve solo affrontare le conseguenze (Tibet)

 

Iniziamo la Giornata Pregando (Inno liturgia delle ore)

Creatore delle stelle, eterna luce dei credenti, Cristo, redentore di tutti, esaudisci le preghiere di chi ti supplica. [Tu] che salvasti il mondo ammalato, donando una cura ai peccatori, mentre scendeva la sera sul mondo…Alla tua forte potenza tutte le creature piegano il ginocchio; quelle del cielo, quelle della terra si professano sottomesse alla tua volontà. Te, o Santo, con fede preghiamo, te, che verrai come giudice del mondo: conservaci nel tempo dall’arma del perfido nemico. Amen.

 

Bruno (Brunone)

Nato in Germania nel 1030 e vissuto tra il suo paese, Francia e Italia, dove morì nel 1101, professore di teologia e filosofia, sceglie la strada eremitica. Trova 6 compagni e il vescovo Ugo di Grenoble li aiuta a stabilirsi in una località detta «chartusia» (chartreuse in francese). Lì si costruiscono un ambiente per la preghiera comune e 7 baracche dove ciascuno vive pregando e lavorando. Da Papa Urbano II ottiene autonomia e riconoscimento per la Grande Chartreuse. In Calabria costruirà un altro monastero nel luogo dell’attuale Serra San Bruno

 

Ascoltiamo la Parola di Dio (Luca 10,13-16)

In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato». 

 

Riflessione Per Il Giorno (Padre Matteo Ricci 1552-1610)

Negli anni che trascorse in Cina, Ricci ebbe modo di incontrare molti letterati e di stupirli con le sue conoscenze: sapeva infatti di matematica, astronomia, geografia, scienze, misurazione di tempo e spazio, discipline studiate nelle scuole gesuitiche, e approfondì anche la conoscenza di altre discipline come teatro, musica, pittura, danza. Era insomma il compendio vivente della civiltà europea classica e cristiana. Ma con tenacia e passione era riuscito anche a impadronirsi della lingua e cultura cinese e affascinava i letterati con la sua conversazione in cinese fluente condita con dotte citazioni dai loro classici, i 4 libri della scuola confuciana e con le sue opere, come il De amicitia, in cui presentava in lingua cinese il pensiero dei maggiori autori dell´Occidente sul tema.Sull’opera di evangelizzatore basta ricordare che 400 anni fa, con l’adesione alla cultura e alla civiltà della Cina, Ricci aveva aperto la porta non solo alla fede cristiana ma al dialogo tra le due culture. Aveva riconosciuto nella Cina un mondo totalmente “altro” e vi si era accostato con rispetto e considerazione. Mai avrebbe tentato di cancellare gli insegnamenti di Confucio, come temeva Li Zhi, sarebbe stato “troppo stupido” davvero.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per l’immenso popolo cinese e per i cristiani di quella grande nazione