Riflessione del giorno

venerdì 7 agosto ’20

By Patronato S. Vincenzo

August 06, 2020

 

 

 

nell’immagine un dipinto di Victor Gabriel Gilbert

 

XVIII Settimana del Tempo Ordinario

 

Aforisma del giorno (Chesterton)

“La famiglia è la prova della libertà, perché è l’unica cosa che l’uomo libero fa da sé e per sé”.

 

Preghiera del giorno (Preghiere padri del deserto)

Signore, abbi pietà di noi: in te infatti, abbiamo riposto la nostra fiducia; non ti adirare oltremodo con noi, né ricordare i nostri peccati; ma misericordioso come sei, volgi su di noi il tuo sguardo benigno e liberaci dai nostri nemici. Tu infatti sei il nostro Dio e noi siamo il tuo popolo; tutti siamo opera delle tue mani ed abbiamo invocato il tuo nome.

 

Gaetano Thiene, sacerdote

Nato a Vicenza nel 1480, fu protonotario di Giulio II, ma lasciò la corte pontificia maturando l’esperienza congiunta di preghiera e servizio a poveri ed esclusi. Restaurò la vita sacerdotale e religiosa. Devoto del Natale e della passione fondò a Chieti (Teate), i Chierici Regolari detti Teatini. Per la fiducia in Dio è venerato come santo della provvidenza.

 

Ascoltiamo la parola di dio Mt 16,24-28

Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni. In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell’uomo con il suo regno».

 

La Riflessione per il giorno (I prodigi di Padre Pio)

Padre Pio riceveva ogni giorno un mare di lettere, le faceva scorrere tra le mani senza aprirle e ne metteva alcune da parte, di cui coglieva – non si sa come – il contenuto. Erano quelle più urgenti, quelle dei sofferenti nel cuore e nello spirito, alle quali sentiva di dover dare subito almeno un cenno di vicinanza solidale e la promessa di un ricordo nella preghiera. Un frate gliele apriva, le leggeva, e Padre Pio per ciascuna scriveva una rapida risposta, ovviamente a mano. Queste lettere “urgenti” non le affidava alle poste, ma agli angeli: arrivavano subito a destinazione. Che significava, in concreto, che le affidava agli angeli? «Ogni mattina –spiega un frate aiutante di S. Pio- uno di noi imbucava tutta la corrispondenza del convento. Che cosa avvenisse di quelle lettere privilegiate, non si sa. Sta di fatto che, a quanto risulta, le poste non hanno mai sospettato che alcune buste finissero direttamente nella borsa del postino, ovunque fosse, lo stesso giorno in cui erano state consegnate all’ufficio di S. Giovanni Rotondo. Il bello è, come ci hanno detto in molti, che quelle lettere erano timbrate con la data del giorno e magari percorrevano centinaia di Km per arrivare il giorno stesso a destinazione».

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per i cristiani perseguitati in ogni parte del mondo.

 

 

Il Beato Padre Giacomo Cusmano nasce a Palermo il 15 marzo 1834. Rimasto orfano di madre a soli tre anni, viene educato dalla sorella maggiore Vincenzina. Fin dalla fanciullezza dimostra una grande sensibilità di fronte alle sofferenze altrui. Terminati gli studi superiori al Collegio Massimo dei Gesuiti, si iscrive alla facoltà di medicina e chirurgia, laureandosi a 21 anni. Diventa subito il “medico dei poveri” per la sua generosità e abnegazione. Ma la voce di Dio, sempre più imperiosa, spinge il giovane dottore a completare ed arricchire la pur nobile professione con la dedizione e consacrazione totale a Dio e, per Lui, ai poveri. Abbraccia lo stato ecclesiastico e il 22 dicembre 1860 è ordinato sacerdote. Il 21 febbraio 1867 dà inizio all’Associazione del Boccone del Povero, composta da preti e da laici di ambo i sessi, sotto la presidenza dell’Arcivescovo di Palermo, Mons. Naselli, che benedice l’opera e, dopo il beneplacito pontificio, la istituisce canonicamente nel 1868. Il 23 maggio 1880, festa della SS. Trinità, dà l’abito alle prime Suore e il 4 ottobre 1884 ai primi Fratelli. Il 21 novembre 1887 riunisce in Comunità i Missionari che da tempo si erano uniti a lui lavorando per i Poveri: fonda così ufficialmente le due Congregazioni delle Serve e dei Servi dei Poveri. Apre ospedali, case per anziani poveri ed abbandonati e per orfani, tanto che lo chiamano il “Padre dei Poveri”. Muore il 14 marzo 1888 a Palermo, in fama di santità, compianto da tutti, senza distinzione di classi sociali, ideologie o partiti. Viene beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 30 ottobre 1983. L’Opera da lui fondata si estende, oltre che in Italia, in Romania, in America (Stati Uniti, Messico, Brasile), in Africa (RDC, Cameroun, Uganda), Asia (Filippine ed India).

 

Don Savino Tamanza nasce a Bergamo il 15 luglio 1946. Oltre che giornalista al Giornale di Bergamo è stato anche gallerista. In questo periodo della sua vita incontra Alleanza Cattolica e per suo tramite “scopre” gli Esercizi Spirituali di S. Ignazio. Nel 1979 entra in seminario a Ecône nella Fraternità sacerdotale S. Pio X fondata dal vescovo Mons. Marcel Lefebvre (1905-1991). Nel 1981 segue don Pietro Cantoni, che era insegnante di teologia a Ecône e si era staccato da Mons. Lefebvre con motivate ragioni teologiche. Lascia quindi il seminario svizzero per tornare in Italia nella diocesi di Massa Carrara accolto dal vescovo Mons. Aldo Forzoni (1912-1991). Ordinato sacerdote rimane per un po’ nella comunità che si era formata a Filetto, quindi diventa parroco di diverse parrocchie del territorio. Sempre pronto ad aiutare, a farsi tutto per tutti. Incardinato nella diocesi di Massa Carrara – Pontremoli è però spesso presente nella sua amata Bergamo, dove ritorna, risiedendo a Torre Boldone, ma celebrando nella parrocchia di Ponte S. Pietro. Molto vicino ai malati, ai poveri e agli ex carcerati, a loro dedica molte attenzioni e preghiere. Raggiunto dall’epidemia di Coronavirus, muore all’ospedale Papa Giovanni XXIII il 21 marzo 2020.