nell’immagine un dipinto di George Bellows
Proverbio del giorno
Alla povertà manca molto, all’avarizia tutto (Italia)
Iniziamo la Giornata Pregando (Liturgia delle ore)
Fiorì il germoglio di Iesse / l’albero della vita / ha donato il suo frutto. / Maria, figlia di Sion, / feconda e sempre vergine, / partorisce il Signore. / Il Dio che dal Sinai / promulgò i suoi decreti, / obbedisce alla legge. / Sorge una nuova luce / nella notte del mondo: / adoriamo il Signore! / A te sia gloria, Cristo, / col Padre e lo Spirito / nei secoli dei secoli. Amen.
LORENZO GIUSTINIANI. (Venezia, 1381 + 1456)
Di nobile famiglia, entrò nella Congregazione dei Canonici Secolari dell’isola di San Giorgio, di cui fu Superiore, continuando a dedicarsi alla preghiera e alla contemplazione ma anche alla questua per le strade. Nominato patriarca di Venezia seppe sanare la frattura tra la Chiesa e il potere civile.
La Parola di Dio del giorno (Marco 6,34-44)
In quel tempo, Gesù vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli replicò loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». E accertatisi, riferirono: «Cinque pani e due pesci». Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta. Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono e si sfamarono, e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
Riflessione Per Il Giorno
Un programma di vita per l’anno nuovo? Ce lo propone splendidamente S. Paolo in 1 Tess 5, 21: “Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male”. Come non sentirsi giudicati da quel “siate lieti”? Quanta tentazione di non esserlo. Di perdersi in lamentazioni per l’anno orribile, per la cattiveria dei tempi, per la perfidia degli uomini e per i mille tradimenti di coloro in cui avevamo riposto speranza. Oh, abbandonarsi alla disperazione, annegare in questo mare d’odio denso come l’olio, affondare senza lasciare traccia in un mondo che non ci merita. Eppure no. Siate lieti. Pregate. Rendete grazie in ogni cosa (difficile, difficile!). Tenete ciò che è buono, doveste distillare mille litri di liquami per averne una sola goccia. Astenetevi dal male, come ci si può astenere dal bere da quella bottiglia che ci tenta, che sappiamo dove trovare.
Intenzione del giorno
Preghiamo per tutti i perseguitati a causa della loro fede e cultura.
Con la cessazione delle persecuzioni in seguito all’editto di Milano del 313 ad opera di Costantino, la chiesa inizia un periodo di pace, ma al suo interno si fanno strada le eresie, tre soprattutto:
- GNOSI (=conoscenza), che proponeva l’accesso a una più alta e perfetta conoscenza dei misteri della rivelazione attraverso l’approfondimento razionale, riservato solo a pochi privilegiati;
- MANICHEISMO (dottrina di Mani) di origine Persiana, che rileggeva la dottrina cristiana alla luce dei due principi fondamentali, il Bene e il Male (identificato con la materia) in perenne lotta;
- MONTANISMO (dottrina di Montano) che riteneva imminente il ritorno del Cristo e l’Apocalisse e imponeva un rigidissimo stile di vita.
Ma più pericolose e diffuse furono le eresie del IV e V secolo che riguardarono in particolare
- ERESIA TRINITARIA: nasce dalla predicazione del prete Ario di Alessandria il quale insegnava che solo il Padre è Dio, mentre il Figlio è stato creato.
- ERESIA CRISTOLOGICA riguardante la natura di Cristo: si tratta di diverse dottrine che però hanno in comune la negazione di Gesù Cristo come vero Dio e vero Uomo, con due nature (divina e umana) in una sola Persona, il Figlio: contro la tradizione si pose prima Nestorio, che sosteneva nel Cristo la presenza di due nature e due persone (nestorianesimo); poi Eutiche e dei suoi seguaci che con il monofisismo (una sola natura) affermavano che nel Cristo la natura umana è confusa in quella divina, che di fatto è l’unica esistente.
- ERESIA SOTERIOLOGICA cioè il problema del peccato e della salvezza o “pelagianesimo” dal nome di un monaco britannico, Pelagio, che confidando nella assoluta capacità di ogni uomo di scegliere per il bene, arrivò a negare il peccato originale e l’azione salvatrice del Cristo.
Contro il diffondersi di questi insegnamenti le comunità cristiane reagirono con i CONCILI, nei quali si discussero le varie dottrine e insegnamenti e si giunse alla proposta di un insegnamento comune, condiviso, tradizionale, risalente alla tradizione apostolica. I primi Concili furono di fondamentale importanza per lo sviluppo della teologia cristiana, e del suo costante confronto con la cultura greca. Essi riunivano in assemblea tutti i vescovi del mondo cristiano e presero il nome di ecumenici (dal greco oicumene = «il mondo intero»). I primi 4 concili furono molto importanti per il valore e la portata delle decisioni assunte. Si celebrarono a Nicea (325), a Costantinopoli (381), a Efeso (431), a Calcedonia (451). Ma è evidente che i Concili non bastano a risolvere i problemi: le eresie generano infatti conflitti e così è avvenuto anche nei primi secoli della storia cristiana. Conflitti che sfociarono in persecuzioni dall’una e dall’altra parte con non pochi martiri. Nel prossimo numero analizzeremo le persecuzioni nate da questi conflitti ereticali.