Riflessione del giorno

venerdì 8 luglio ’16

By Patronato S. Vincenzo

July 07, 2016

 

 

Iniziamo la giornata Pregando (Paolo VI)

Divino Redentore, che hai amato la Chiesa e per essa hai dato te stesso, al fine di santificarla e farla comparire innanzi a te risplendente di gloria, fa’ rifulgere sopra di essa il tuo volto santo! Che la tua Chiesa sia ancor oggi nel mondo vessillo di salvezz a per gli uomini, centro di unità di tutti i cuori, ispiratrice di santi propositi per un rinnovamento generale e trascinatore. Che i suoi figli, lasciata ogni divisione e indegnità, le facciano onore, sempre e ovunque, affinché tutti gli uomini, che ancora le appartengono, guardando  ad   essa trovino te, vi a, verità e vita, e in te siano ricondotti al Padre, nell’unità dello Spirito Santo! Amen

 

AQUILA E PRISCILLA

coniugi giudeo – cristiani, cari a S. Paolo per la loro fervente e molteplice collaborazione alla causa del Vangelo. Aquila, giudeo originario del Ponto, trasferitosi a Roma, sposò Priscilla (o Prisca). L’apostolo intuì le buone qualità dei due coniugi, quando chiese di essere ospitato nella loro casa a Corinto. I due lo seguirono anche in Siria, fino ad Efeso dove istruirono Apollo. Niente si può asserire con certezza sul tempo, luogo e genere di morte di Aquila e Priscilla.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio

Gesù disse ai suoi discepoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo». 

 

Riflessione Per Il Giorno (Card. Carlo Maria Martini)

La parola “Non ho tempo” la diciamo e l’ascoltiamo così spesso che ci pare come un condensato dell’esperienza comune. Noi abbiamo un’acuta percezione della sproposizione tra il tempo che abbiamo e le sempre più numerose opportunità a nostra disposizione, e insieme le molteplici scadenze, urgenze, attese che ci incalzano. Ma se potessimo dilatare a dismisura il nostro tempo, se potessimo avere, come talora ci capita di desiderare, una giornata di quarantotto ore invece di ventiquattro, la nostra inquietudine si placherebbe? Certo, riusciremo a fare molte più cose (almeno lo pensiamo). È pero questo ciò di cui abbiamo bisogno?  Non credo.  L’ansia che ci prende al pensiero dello scorrere del tempo non dipende dal numero delle ore che abbiamo a disposizione.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per la pace in Afghanistan, Siria, Iraq e in tutti i paesi dell’Asia dominati dai conflitti

 

Don’t forget! …Ricorda!

Carlo Maria Martini nasce a Torino il 15 febbraio 1927. E’ stato cardinale e arcivescovo cattolico italiano e arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002. L’11 luglio 2002 vengono accettate dal papa le dimissioni per sopraggiunti limiti di età (75 anni) e diventa così arcivescovo emerito di Milano. Si trasferisce a Gerusalemme dove riprende gli studi biblici. Oltre ad essere stato un uomo di cultura teologica fu anche uomo del dialogo tra religioni, a cominciare dall’ebraismo, i cui fedeli amava definire “fratelli maggiori”.  Fu soprannominato “cardinale del dialogo.”