Riflessione del giorno

venerdì 8 marzo ’19

By Patronato S. Vincenzo

March 07, 2019

 

 

nell’immagine un dipinto di Schikaneder Jakub

 

 

Aforisma del giorno (William Shakespeare)

La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata»

 

Iniziamo la Giornata Pregando

Mio Dio, la tua legge è santa e i tuoi comandamenti sono santi, giusti e buoni. Sulla via dei tuoi comandi mi hai insegnato a camminare passo dopo passo come si fa con un bambino. Ma a ogni passo ho incespicato: per questo ti sei caricato tu stesso del mio giogo e hai fatto sgorgare per me una sorgente inesauribile di perdono e di grazia. Che tu sia sempre benedetto. Amen

 

Giovanni di Dio

Juan Ciudad, nato in Portogallo nel 1495, a 8 anni scappò di casa. In Spagna, la gente lo chiamò Giovanni di Dio. A 27 anni abbandonò tutto e andò a mendicare, salutando con la frase che diventerà il suo motto: “Fate bene, fratelli, a voi stessi”. Chiuso in manicomio, appena libero, creò un ospedale e fondò l’ordine dei Fatebenefratelli. Morì nel 1550.

 

Parola di Dio del Giorno (Is 58,1-9; Mt 9,14-15)

Così dice il Signore: «Grida a squarciagola, non avere riguardo; alza la voce come il corno, dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: “Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?”. Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”».

 

Riflessione per il giorno (i racconti dei Chassidim)

Uno scolaro domandò a Rabbi Shmelke: «Ci è comandato di amare il nostro prossimo come noi stessi. Come posso farlo se egli mi ha fatto un torto?». Il Rabbi rispose: «Devi comprendere queste parole nel loro giusto significato, che è: ama il prossimo tuo come qualcosa che tu stesso sei. Tutte le anime infatti sono una cosa sola; e ognuna è una scintilla dell’anima originale, che è insita in tutte le anime allo stesso modo come la tua anima è compenetrata in tutte le tue membra. Può accadere che la tua mano si sbagli e ti colpisca. Ma prenderai tu forse allora un bastone e la castigherai per la sua mancanza di comprensione, accrescendo così il tuo dolore? Lo stesso si applica al tuo prossimo, che con te forma un’anima sola: se egli, per ignoranza, ti fa un torto e tu lo punisci, non fai che colpire te stesso». Ma quello insisteva: «Ma se vedo che un uomo è malvagio al cospetto di Dio, come potrò amarlo?». Gli rispose il Rabbi: «Ignori forse che l’anima primordiale scaturì dall’essenza di Dio e che l’anima di ogni uomo è una parte di lui? E non avrai allora pietà di quell’uomo, vedendo che una delle sue scintille si è smarrita ed è quasi spenta?».

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per le donne, soprattutto per quelle povere, bisognose, sofferenti, emarginate