Riflessione del giorno

venerdì 8 settembre ’17

By Patronato S. Vincenzo

September 07, 2017

 

nella fotografia un quadro di Adriaen van Utrecht

 

Proverbio del giorno

Guarda sempre nella direzione del sole che sorge e non potrai mai vedere l’ombra dietro di te.

 

Iniziamo la giornata Pregando (Preghiera alla Madonna)

Donaci, Signore, i tesori della tua misericordia e poiché la maternità della Vergine ha segnato l’inizio della nostra salvezza, la festa della sua Natività ci faccia crescere nell’unità e nella pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

 

Natività della Beata Vergine Maria: esattamente nove mesi dopo la festa dell’Immacolata Concezione di Maria (08-12) cade la festa della sua nascita, festa che ha origine in Oriente e fu importata in occidente sotto il pontificato di Papa Sergio I (687-701).     

 

Ascoltiamo la Parola di Dio

“Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi.” (Matteo 1,1-16.18-23)

 

Riflessione Per Il Giorno (Massimo Gramellini: Caffè. Corriere Sera 30/08)

Signori della Corte, in nome della sacralità della Famiglia vi esorto a considerare in tutta la sua portata il comportamento dei 2 delatori oggi alla sbarra: un padre e una madre. Ripercorriamo i fatti. Erano le sei del mattino quando la vittima, un giovane di Eraclea nelle cui vene convivevano fraternamente alcol e droga, rientrava in casa col muso dell’auto ricoperto di lividi, sostenendo con scarsa convinzione di avere forato una gomma. Ora, signori, sappiamo benissimo quale reazione aspettarci in casi simili da un genitore cresciuto nel rispetto dei valori del familismo: o ignora le parole del figlio o si affretta a confezionargli un alibi. Invece i due imputati, mossi da un insano senso di responsabilità, hanno percorso la strada a ritroso, in cerca di indizi che avvalorassero i loro sospetti. Hanno scoperto che qualcuno aveva investito a morte un turista sloveno senza prestargli soccorso e questo qualcuno aveva perso il fanale anteriore dell’auto. Hanno capito. Ma anziché portare il figlio in un luogo sicuro e intanto sviare le indagini, accusando dell’omicidio un migrante, un leghista o un migrante leghista, hanno confidato il segreto di famiglia a degli estranei — i carabinieri — consegnando il ragazzo alla giustizia. Una scelta inaudita, signori della Corte. Per i due rei confessi chiedo il massimo della pena: li si obblighi a tenere un corso di educazione civica a tutti quei genitori che mettono la difesa del pupo e del buon nome della casata davanti a qualsiasi cosa e anche a qualsiasi coca.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per le conferenze S. Vincenzo e ringraziamo il Signore per tutto il bene che fanno a favore degli ultimi