Settimane fa sfogliando la nuova guida della diocesi di Bergamo, non ho potuto fare a meno di cercare i nomi e i volti dei tanti preti morti nel 2020, ma l’unica traccia era una paginetta che si limitava ad elencare il loro nome, cognome e data di morte: tanti anni di vita, di ministero, di bene cancellati in un istante! Giorni fa nel cimitero del mio paese, dopo aver fatto il giro fra le tombe, ho scoperto che persino in quel luogo dedicato alla memoria, tanti volti noti erano scomparsi: “Che vuoi farci – mi spiegano – esaurita tutta la trafila, i resti del morto vengono messi nella fossa comune per lasciare spazio ad altre sepolture”. Tutto ciò è normale, persino logico, eppure è difficile rassegnarsi alle regole spietate della morte che elimina tutti e del tempo che cancella tutto. Rimangono i ricordi, è vero, ma noi gente di oggi, distratti da troppe cose, siamo come imprigionati nel nostro presente e manteniamo a fatica i legami col passato. Così anche i ricordi rischiano di sbiadire… a meno che si continui a esercitare il dovere della memoria e della gratitudine verso chi ha attraversato la nostra vita illuminandola e a non dimenticare che tutto (i nostri morti compresi) ci sarà restituito. E che lo saremo pure noi a noi stessi.
– don Davide –