Carissimi amici e amiche,

vi raggiungo con queste semplici parole per augurarvi un Felice Natale, nelle vostre case e con le persone a cui volete particolarmente bene.

Vi scrivo con un senso di profonda gratitudine per il sostegno e la vicinanza che manifestate nei confronti del servizio che noi tutti, ognuno con il suo ruolo, svolgiamo nella Ciudad de los Niños.

Parliamo di servizio e non semplicemente di un lavoro… questo vale veramente per tutti dal portinaio alla psicologa, dall’agronomo all’impegno dei 14 educatori nelle diverse case-famiglia della comunità. Tra di noi, anche quest’anno, ce lo siamo detti in diverse occasioni: ognuno di noi riveste un ruolo educativo per i ragazzi con la propria onestà professionale, per la possibilità che apprendano  un lavoro con competenza, per i valori del sacrificio, dello sforzo e dell’essenzialità che a volte anche nei nostri contesti sociali non sono da tutti condivisi o praticati.

In questi mesi la Ciudad de los Niños ha voluto nuovamente lasciare aperte le porte alle necessità di molti minori e alle urgenze che spesso la “Defensoria de la Niñez” ci sottopone. Mi referisco ad altri ragazzi che abbiamo accolto: a quattro fratelli Sonia, Sofia, Moises e Jhoselin; a Brenda; ai due fratelli Pablo e Shekina; ad altri quattro fratelli Jesica, Danitza, Bairon e Dayana. Nel frattempo otto ragazzi hanno potuto rientrare nelle proprie famiglie dopo mesi di accompagnamento della famiglia stessa. Questo ci fa dire come è possibile lavorare con le famiglie dei ragazzi perchè possano migliorare la loro situazione, non solo económica ma soprattutto morale, e dare una nuova possibilità al figlio e alla  famiglia stessa.  Così che la Ciudad de los Niños risulta essere una comunità non di orfani ma di ragazzi aperti alla possibilità di ritornare dai loro familiari.

Una delle novità importanti in questi ultimi mesi è stata pero l’apertura di un appartamento per la “pronta emergenza”: è la casa “Virgen de Guadalupe”. Vogliamo offrire la possibilità di fronte a una situazione di violenza o di abbandono di minori, che i fratelli che vengono allontanati immediatemente dalla familia, non siano separati ma insieme possano attraversare il momento difficile che si sta presentando. Attualmente abbiamo accolto  quattro nuclei familiari… tre sono poi entrati dopo qualche settimana in una delle nostre case-famiglia e un nucleo familiare ha potuto essere accolto dal nonno. Ci sembra con questo piccolo gesto di dare continuità al  nostro servizio quello di garantire una famiglia a tutti i ragazzi. L’appartamento conta con tre stanze, un bagno e una cucina… ma con il tempo vorremmo spingerci ad avere qualcosa di più.

Sono solo alcune notizie per dirci che ci siete cari e che il sogno del Patronato san Vincenzo di dare accoglienza e sostegno a chi nella vita sta attraversando un momento di difficoltà, continua con passione e rispetto della dignità di ogni creatura.

 

Che il Signore vi benedica e vi accompagni sempre,

con profonda riconoscenza

Padre Gianluca e con me tutti i ragazzi della Ciudad de los Niños.

 

Cochabamba, 10 – 12 – 2017