Li puoi incontrare ogni sabato pomeriggio, con una carriola mezza arrugginita, due bidoni e un sorriso. Sono Eudis, Araceli e i loro fratelli, impegnati per un’ora a raccogliere spazzatura, differenziarla e portarla nel punto di raccolta, dietro la falegnameria.
Anche nella Ciudad de los Niños, con Gregorio l’agronomo, stiamo cercando di far prendere coscienza ai ragazzi dell’importanza di rispettare l’ambiente, la natura e tutto quello che ci circonda. Così alcuni ragazzi sono incaricati degli orti, altri impegnati a tagliare l’erba dei giardini o ad allevare alcuni animali, altri ancora a rendere sempre più pulita e bella la comunità in cui vivono le nostre case famiglia.
Se consideri la Ciudad de los Niños come la tua comunità, se desideri abitare in una città sempre più pulita, se ami i colori e i profumi della natura… non importa quanti anni hai o se lo fai come se fosse un gioco. Ciò che conta è percepire che a ciascuno di noi è stato dato “un pezzo di Terra” da custodire e in cui vivere.
È la “pachamama”, parola che in una delle lingue indigene dei popoli andini significa “Madre Terra”. E proprio rispettando le stagioni, i tempi, la fertilità, la generosità e i silenzi della Madre Terra che i nostri ragazzi potranno rielaborare alcune loro ferite, violenze o abbandoni vissuti nelle loro famiglie di origine. Si potranno sentire non solo custodi della terra ma custoditi dalla Madre Terra.