E fu così che il mio viaggio come volontaria presso la Ciudad de los Niños terminò… ma prima di partire dalla fine, è giusto raccontarvi dall’inizio!!
Mi chiamo Irene, ho 24 anni e questa è stata la mia prima esperienza come volontaria fuori dall’Europa; parlando con un amico,nonchè mio fedele e futuro compagno di viaggio, troviamo un’ Associazione Italiana ferrarese che si occupa di ricercare volontari da spedire un pò in tutto il mondo!
Questa si chiama “IBO ITALIA” e vediamo subito che i campi di lavoro che propone sono tanti e in molti periodi dell’anno. Non ci resta che organizzare il viaggio e partire!! Destinazione scelta, COCHABAMBA, Bolivia presso la Ciudad de los Niños, per una durata di 3 settimane.Per essere la prima esperienza di questo genere, 3 settimane sembrano sufficenti, ma tornassi indietro sono sicura che accetterei di rimanere per almeno 2 campi consecutivi…troppe esperienze e emozioni da provare!
E così tutto era pronto..biglietti, valigie ma soprattutto IO… io ero pronta a lasciare tutto quello che avevo in Italia per affrontare questa splendida esperienza. Ammetto che inizialmente un pò di tenzione mi ha accompagnata durante il viaggio, forse perchè non conoscevo nè il posto nè le persone con la quale avrei passato le mie prossime 3 settimane…ma appena l’aereo mi ha portata a destinazione, la tenzione era sparita e si era trasformata in adrenalina.. adrenalina creata dalla voglia di vedere e conoscere una nuova cultura,nuove abitudini ma soprattutto quei bambini che ci stavano aspettando all’interno della Ciudad.

Qui è Padre Gianluca che si occupa di tutto..mi fa visitare la Ciudad de los Ninos,le cose da fare sono tante quindi ci mettiamo subito a lavoro! Conosco i primi bambini e i loro occhi grandi e scuri mi emozionano…c’è chi è un pò più timido e chi invece è un simpaticone ma tutti sono sorridenti nonostante la vita li avesse riservato un passato difficile.
Durante queste settimane Carla, la responsabile dei progetti, ci ha fornito un programma lavorativo dove venivano spiegati i lavori che avremmo fatto noi volontari..e c’era davvero di tutto! La mattina, quando i bambini erano a scuola, ci saremmo occupati di sistemare un pò la zona degli uffici e una delle 8 case-famiglia della Ciudad che avevano appena ristrutturato, il pomeriggio invece i lavori erano diversi… potevamo stare nell’orto, in panetteria, in lavanderia sempre accompagnati dai bambini che, dopo il pranzo si davano da fare apprendendo qualche mestiere per quando sarebbero stati più grandi e avebbero dovuto lasciare la Ciudad e intraprendere le loro vite.
Prima di partire avevamo preparato un borsone con giocattoli, disegni da colorare e matite che avremmo regalato con molto piacere ai ragazzi che ti guardavano increduli quando rispondevi che erano per loro.
Ovviamente non mancavano i compiti scolastici e la merenda tutti insieme!
In più, a me e al mio amico Alessio ci era stato affidato il compito di girare per le case per fare un piccolo Corso di Primo Soccorso a tutti i bambini. Ogni giorno infatti andavamo in una casa differente e, nonostante sembrassimo dei seri insegnanti, armati di benda, garza e disinfettante, facevamo diventare il corso un gioco con la super partecipazione dei bambini che si buttavano a terra per fingere di essersi fatti male, chiedevano aiuto, facevano la fila passando vicino la parete in caso di incendio e correvano sotto il tavolo in caso di terremoto!! Insomma un vero e proprio gioco perchè in fin dei conti è proprio di questo che avevano bisogno!! Di qualcuno che dimostrasse la propria presenza anche solo con un sorriso, pienamente ricambiato.

Chi l’avrebbe mai detto che avrei potuto e saputo affrontare un’avventura simile? Sapevo fin dall’inizio che sarebbero stati gli occhi di quei bambini a darmi la forza e il coraggio, e così è stato. Fare volontariato con la consapevolezza di poter migliorare la giornata di qualcuno dovrebbe essere nella lista delle cose da fare di ognuno di noi. Fare volontariato significa crescere oltre a fare del bene…chiaramente non puoi partire con l’idea di poter cambiare il mondo perchè torneresti ‘sconsolato’ , ma se tutti noi riuscissimo a fare un piccolo gesto per il prossimo la nostra anima sarebbe più serena.
Ciò che porterò sempre con me di questa esperienza è il ricordo di come questi bambini siano riusciti a riempire le mie giornate ma soprattutto arricchire il mio cuore pur sapendo di aver avuto poco nella vita.
Ti rendi conto della superficialità di tante cose che hai comunemente a casa e che credi siano davvero importanti per te ma che in realtà sono veramente superflue; è l’abitudine che ci porta a credere questo, e in un posto così, dove niente è scontato e la situazione di queste persone può cambiare da un giorno ad un altro, l’abitudine non esiste!
Un ringrazimento speciale va alla IBO ITALIA che mi ha permesso di compiere questa “avventura” che sicuramente riaffronterò presto, ma ringrazio anche tutte le persone, che sono davvero tante, che lavorano ogni giorno all’interno della Ciudad de los Ninos e che mi sono state vicine fino all’ultimo giorno, e ovviamente il mio compagno di viaggio Alessio.
Grazie a tutti e a presto!!! Irene