Come ogni anno, il 24 di gennaio la capitale della Bolivia, La Paz, diventa il cuore pulsante di quella che rappresenta una vera e propria festa dei balocchi. Alasitas, ovvero la festa dell’abbondanza, questo il significato letterale della celebrazione di origini precolombiane.

La festa risale ad antiche tradizioni del popolo Aymara che dopo la colonia divennero pratiche religiose, andando a costituire quel sincretismo che caratterizza i riti e le usanze dell’America Latina.

La festa di Alasitas affonda le proprie radici nel culto della divinità precolombiana Ekeko che le popolazioni andine veneravano nella sua nudità. Dettaglio cui pensarono di porre rimedio i colonizzatori spagnoli che a fine Settecento spostarono inoltre la data delle celebrazioni dal 20 ottobre al 24 gennaio, per festeggiare la fine dell’assedio di La Paz, trasformandola nella festa che sancisce la fine della penuria d’alimenti e celebra la prosperità.

Alasitas, che in lingua aymara significa “comprami” è una fiera indigena in cui ci si scambiano prodotti in miniatura, prodotti agricoli, pietre colorate circolari o con qualche particolarità. Lo scambio viene praticato con la speranza di ricevere, durante l’anno, i prodotti acquistati. .

E’ una grande festa di desideri e aspirazioni. La tradizione afferma che bisogna comprare una miniatura di ciò che più abbiamo bisogno durante l’anno in corso. E ‘necessario poi far benedire la miniatura da uno yatiri (stregone e guaritore) e poi passare alla Chiesa più vicina per benedire le miniature che si sono comprate.

Piccoli biglietti in contanti, repliche quasi esatte di boliviani, dollari e  euro, emesse dalla immaginaria “Banca Centrale della Fortuna o Alasitas” in modo che il denaro non manchi; lattine, sacchi di farina, zucchero, riso, e tutti i tipi di prodotti alimentari utili per la fornitura della casa; borse, con o senza documenti, passaporti, visti e biglietti aerei per viaggiare; galletti artigianali, per trovare il fidanzato o la fidanzata; materiali da costruzione, macchinari e attrezzature, per finire la casa; macchinine, taxi, autobus, camion e furgoni, per avere un veicolo, diplomi, post-laurea e master, per raggiungere professione accademiche, case di due o tre piani o interi edifici, per augurare un buon affare e un sacco di miniature interessanti catturano l’attenzione della popolazione.

La fiera di Alasitas è una delle tante tradizioni della città di La Paz, e si è diffusa anche in molte altre città del paese e all’estero. E’ grazie al lavoro di artigiani e la fede in questi riti che è riuscita ad essere una parte fondamentale della società boliviana e una delle tipiche espressioni culturali di questo magico paese sudamericano.