Padre Antonio Berta
Lo chiamavano e lo chiamano ancora “Papi”. Padre Antonio dal suo arrivo in Bolivia nel 1966 offrì tutta la sua vita al completo servizio per i bambini e per i giovani: la sua energia e il suo entusiasmo, la sua fede enorme e la speranza furono le fondamenta del suo servizio missionario in terra boliviana.
La Città dei Bambini nacque dal suo “cuore di padre” che, portando dentro gli insegnamenti e l’esempio dei suoi genitori, cosi come la risposta alla vocazione sacerdotale sotto la guida di Don Bepo Vavassori, guardò ai bisogni dei bambini orfani e abbandonati. I suoi occhi chiari che riflettevano la tenerezza e l’affetto per ogni bambino e la sua allegria quotidiana attrassero molti volontari per collaborare nella costruzione e nel funzionamento di quest’opera; la cappella, situata al centro della città, ricordava che tutti erano, non solo nel suo cuore, ma anche nel cuore di Gesù: le preghiere con i piccoli, le messe e la celebrazioni dei sacramenti raccontano tutto questo.
Le diverse case intorno ad essa sono cosi diventate, con la presenza di educatori e volontari, piccole famiglie che accompagnano la crescita umana, scolastica e cristiana dei bambini che, anche in situazioni difficili, riuscivano e riescono tuttora a guardare il futuro con speranza.
Sono già trascorsi 50 anni da quando il Padre Berta diede inizio alla Città dei Bambini e 9 anni dalla sua morte (22 maggio 2007): la sua tomba ricavata all’interno della Città dei bambini, sotto un grande albero, nel punto più alto quasi a voler continuare a guardare i propri figli è un segno di una presenza che continua ancor oggi ad accompagnare e a proteggere i bambini poveri della Bolivia.
Don Mauro Palamini
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