Mancano ormai pochi giorni. Il tempo per gli ultimi preparativi, ancora qualcosa da infilare negli zaini, verificare i biglietti e i passaporti. Lunedì prossimo partiamo…finalmente!

Trascorreremo tre mesi in Bolivia, per una esperienza di conoscenza e condivisione con il popolo boliviano. Si tratta di una avventura che coinvolge tutta la famiglia: mamma Simona, papà Mauro e i nostri 4 figli, Lupe di 12 anni, Marta di 10, Emanuele di 6 e Josè di 3 anni.

Il viaggio si articolerà in diverse tappe. Arriveremo a Santa Cruz de La Sierra, dove saremo accolti alla Guarderia del Divio Nino. È un asilo costruito in un quartiere periferico della città, abitato da famiglie povere e dove mancano molti servizi. Lo scopo della Guarderia è di garantire un luogo bello e sicuro dove poter far crescere i bambini di queste famiglie.

Ci sposteremo poi a Cochabamba, e precisamente alla Ciudad de los ninos. Lì trascorreremo circa un mese, condividendo il nostro tempo con i bambini e i ragazzi accolti nelle case famiglia della struttura.

Sarà anche l’occasione per conoscere altri missionari presenti nella zona e le tante attività del Patronato San Vincenzo in Bolivia.

L’ultimo periodo saremo a La Paz, assieme ai missionari della Comunità Papa Giovanni XXIII, che affiancheremo nel progetto del Comedor, una mensa dedicata ai bambini che vivono in strada.

Questa la sintesi di quello che faremo o che vorremmo fare. Molto di più ci sarebbe da dire sulle emozioni intense che stiamo vivendo ancor prima di partire. Organizzare un viaggio così ci ha già dato tanta ricchezza, ancor prima di partire.

Innanzi tutto le persone che abbiamo conosciuto qui in Italia e che hanno reso concreto il nostro sogno. Persone belle, che ci accompagnano con affetto e con un disinteresse davvero evangelico.

Poi le relazioni dentro al nostra famiglia. I progetti, i sogni ad occhi aperti e i punti di vista così diversi che ognuno di noi condivide con gli altri. Assaporare l’essenzialità di portare con sé solo il necessario e contemporaneamente vivere la libertà di distaccarsi dal proprio quotidiano (il lavoro, la scuola, gli amici, gli impegni….)

E poi gli amici. Tanti che prima di partire hanno voluto farci sentire la loro presenza e sostenere i progetti che visiteremo. Così pochi giorni fa ci siamo incontrati in un giardino pubblico della nostra città (viviamo a Salerno) per una “colazione solidale” a cui è seguita una asta ed un piccolo mercatino.

Tra un buon caffè equosolidale, una fetta di torta fatta in casa e gli oggetti donati per l’asta, abbiamo raccolto 1400 euro che porteremo in Bolivia. Per noi un risultato davvero incredibile.