Aida è una ragazza quasi diciottenne. Da poche settimane ha lasciato la casa Emmaus, la casa delle adolescenti. Ora vive con Elisabeth in due stanze.
Mi incontra questa sera alle 9.30 mentre chiudo le ultime porte e mi dice “Sono stanca del lavoro…”.
Le rispondo: “Se è fatica ti fa crescere…”

La fatica è un valore necessario per diventare uomini e donne maturi.
La fatica non ha prezzo, non si paga. È lei che da valore al tuo tempo e al tuo servizio.
La fatica fa del tuo corpo e della forza giovanile che possiedi un’autentica bellezza.
La fatica misura i tuoi sforzi e risalta le tue stanchezze.
La fatica purifica le relazioni tra le persone, portandole all’essenzialità e alla semplicità.
La fatica ti conduce a consegnare le tue debolezze a Chi ti rigenera ogni giorno regalandoti il dono della vita.

Aida è già da più di un anno che lavora e studia.
In queste settimane abbiamo potuto incontrare un lavoro part-time per altre dieci adolescenti della Ciudad de los Niños. Anche loro quest’anno studieranno e lavoreranno. E come noi, al termine di una giornata, assaporeranno la fatica.

Ci accompagni una delle espressioni dell’inno dei vespri pregati questa sera:

“Alivie Señor, tu mano prodiga,
tu mano buena de Padre,
el cansancio de nuestros cuerpos…” .

“La tua mano generosa,
la tua mano buona di Padre,
renda lieve Signore la stanchezza dei nostri corpi…”

Ogni genitore, ogni educatore, proprio come il Padre, non può togliere ai propri figli la fatica che fa crescere. A noi adulti il compito di essere quella buona mano che sostiene, accompagna, incoraggia, indica… ma non prende il posto dei figli, non annulla la loro fatica.