La nostra storia
L'Inizio
Siamo nel 1927. Comincia a sistemare la prima casa nello spazio acquistato in via Gavazzeni. Con un gesto di affetto cerca per i suoi ragazzi, circa una decina finora alloggiati nel Chiostro del Carmine in Città Alta, un posto dove trascorrere giorni di serenità all’aria aperta;
La nuova Chiesa
Viene Benedetta la nuova Chiesa dedicata a Don Bosco beatificato l'anno prima: sostituì la chiesetta del 1927. Don Bepo assunse anche l'incarico di cappellano delle carceri di Sant'Agata e nel 1930 per due anni fu direttore de L'eco di Bergamo.
Il convento benedettino di San Paolo d’Argon
A Don Bepo viene affidato il convento benedettino di San Paolo d’Argon, che versava in pessime condizioni. Pochi mesi dopo i primi 40 bambini fecero il loro ingresso nella parte ristrutturata dell'ex Monastero.
Il Patronato continua a crescere
Gli enormi problemi del mondo non impediscono al Patronato di realizzare la propria missione, anzi di espandersi addirittura. Don Bepo accoglie al Patronato un primo gruppo di 80 orfani dell'Istituto Palazzolo di Torre Boldone. Ormai i ragazzi accolti sono più di 500.
Endine: una nuova casa
Le Figlie del S. cuore donano al Patronato l'edificio di Endine, che dopo essere stato ristrutturato comincia ad ospitare una trentina di piccoli ospiti.
Gli anni difficili della guerra
il 23 Novembre i fascisti e i tedeschi circondano il Patronato. Don Bepo e Don Franco Ferrari vengono arrestati dove rimangono fino a dicembre. Nei difficili anni della guerra infatti Don Bepo si era adoperato per proteggere ed aiutare numerosi giovani in fuga dal fascismo.
IL DOPO GUERRA, FINO ALLA MORTE DI DON BEPO
La Casa di Sanremo
Subito dopo la guerra apre la casa di Sanremo per la formazione professionale dei ragazzi : in estate funzionava come colonia marina e il direttore era don Franco Ferrari.
Casa di Formazione
Nel 1948 nasce la casa di formazione per preparare giovani al sacerdozio, presso il Santuario di Stezzano. La casa di formazione si trasferirà nel 1959 a Sorisole presso la Madonna dei Campi.
Cooperativa edilizia
Don Bepo costituisce la cooperativa edilizia San Giuseppe che pochi anni dopo inizia a stutturare il novo quartiere residenziale del Villaggio degli Sposi destinato ad ospitare le famiglie degli ex alunni.
Clusone
E' la volta di Clusone dove poco a poco prende forma la nuova casa. Apre la scuola di formazione professionale, direttore è don Giuseppe Rota.
La casa di Nembro
Anche a Nembro Don bepo apre una casa id accoglienza per i più piccoli, dove se ne accolgono una cinquantina tra i 6 e i 10 anni. La casa funzionerà fino al 1964 quando tutti i piccoli delle differenti case saranno trasferiti al nuovo Villaggio S. Raffaele di Sorisole.
Romano di Lombardia
A Don Bepo viene affidato l'orfanotrofio G. Battista Rubini che rischiava la chiusura e in pochi anni si adattano glia mbienti per ospitare fino ad 80 minori e la scuola elementare del paese. Vice direttore sarà Don Giuseppe Poloni.
Villaggio San Raffaele
A Sorisole viene inaugurato il Villaggio San Raffaele destinato ai piccoli che non hanno casa e sono senza genitori. Nello stesso anno il Patronato entra nel Conventino dove inizia il progetto che sfocerà nella Casa del Giovane.
La nuova sfida: la missione in Bolivia
Il Patronato con Don Antonio Berta assume la direzione della Ciudad de los Ninos di La Paz. Due anni dopo si incarica anche della scuola professionale Pedro Domingo Murillo che viene aricchita di un convitto sotto la supervisione di Don Giancarlo Pezzotta. Nel 1971 la missione di trasferirà nella nuova struttura di Cochabamba.
La morte di Don Bepo
il 5Febbraio alle ore 10.45 Don Giuseppe vavassori lascia a 86 anni il suo amato Patronato San Vincenzo con una promessa per i suoi 50.000 figli: " Mi metterò alla porta del paradiso, per ricevervi uno a uno e avere la gioia di vedervi entrare tutti"
IL DOPO DON BEPO
Don Giuseppe Capelli
don GIUSEPPE CAPELLI (1916-2003) è nominato successore di don Bepo e superiore del PSV. Con i cambi demografici dell'Italia e la nascita della Caritas Diocesana si ridimensiona il ruolo del Patronato san Vincenzo che cessa di essere l'unico riferimento in campo caritativo della Chiesa bergamasca.
Comunità Agro di Sopra
Don Roberto Pennati inizia l'esperienza di recupero dei tossico-dipendenti alla cascina dell'Agro di Sopra, fino al 1966.
Comunità Don Milani
Don Fausto Resmini A Sorisole inaugura la Comunità Don Milani per il disagio minorile.
Don Berto Nicoli
Don Giuseppe Capelli dopo 12 anni di mandato rassegna le dimissioni e diventa direttore Don Berto Nicoli, pioniere della missione boliviana. Don Capelli sorprende tutti con la decisione di andare a vivere in Bolivia.
Associazione immigrati
L'Italia da paese di migranti diventa ormai paese di riferimenti per le nuove migrazioni. Nel Patronato nasce l'Associazione Comunità Immigrati Ruah che farà della casa di Don Bepo il più frequentato punto di riferimento, di alloggio, di istruzione per le migliaia di stranieri che arrivano alla nostra città.
Don Serafino Minelli
Don Berto termina il suo mandato e Don Serafino Minelli gli succede come quarto superiore del Patronato San Vincenzo. Sotto la sua direzione si apre la la comunità Kairos per il recupero di ragazze di strada e nel 2003 la Casa Don bepo per il recupero dei malati di AIDS.
Don Giuseppe Bracchi
E' il quinto superiore del Patronato. Negli stessi anni nasce a Sorisole In Strada che fa del piazzale della stazione di Bergamo il Centro Operativo con un camper appositamente attrezzato e una mensa per distribuire un pasto caldo ai più poveri.
Centro Meta
Nasce uno spazio dedicato alla prevenzione del disagio adolescenziale. E' il centro Meta che opera soprattutto con giovani e adolescenti non più occupati in processi di studio e di lavoro.
Don Davide Rota
Dal 2010 Don Davide Rota, prima Parroco di Mozzo e missionario in Bolivia, è il nuovo direttore del Patronato.