Provengono dallo stesso paese africano e hanno più o meno la stessa età. Il primo è arrivato in Italia via Lampedusa, dopo aver attraversato il deserto e assaggiato l’inferno libico: un’odissea, ma neppure lontanamente paragonabile a quella del secondo che, persi familiari e beni in patria, ha vagato per anni di paese in paese rischiando la vita e subendo angherie e soprusi di ogni genere fino ad approdare ai nostri lidi. A un anno dall’arrivo, il primo ha ottenuto dall’apposita commissione il permesso di soggiorno. Il secondo no. Non si è capito il perché di questa diversità di trattamento, fino a che i due sono stati invitati a raccontare la loro storia in pubblico: il secondo ha liquidato il racconto della sua interminabile via crucis in pochi minuti, tra parole smozzicate e frasi confuse per l’emozione. Il primo, preso il pallino, non l’ha più mollato e, dopo un racconto strappalacrime, si è preso pure gli applausi dei presenti. Se, come dicevano gli antichi, la sapienza consiste nel retto discernimento delle azioni umane, in questo caso qualcosa non torna…
– don Davide –
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