XI Settimana del tempo Ordinario
Andrea del Sarto
ultima cena
Il Santo del Giorno S. GREGORIO BARBARIGO
Nel 1656 è incaricato di coordinare i soccorsi agli appestati dell’Urbe: il Papa ha fiducia in questo prete veneziano di soli 31 anni, conosciuto in Germania. Nel 1667 lo nomina vescovo di Bergamo, poi lo crea cardinale. Gregorio agisce secondo lo stile di S. Carlo Borromeo. A Padova dà slancio al seminario, puntando sul sapere teologico, biblico e delle lingue orientali. Si fa riformatore dei costumi del clero. «Mangia con la servitù, non lascia d’insegnare la dottrina cristiana, di fare missioni e assistenza ai moribondi». Muore nel 1697
La Parola di Dio del giorno (Mc 6,1-18)
“In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli e alle folle: ”Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli“ .
Riflessione Per Il Giorno (Mattutino di Ravasi)
La maggior parte delle parole comunemente adoperate dai politici sono sovrattutto notabili per la mancanza di contenuto. La considerazione di Luigi Einaudi (1874-1961) non vale solo per i politici, ma un po’ per tutta la gente di ogni genere e classe sociale. Si ribadisce così la necessità di pensare prima di parlare, ponderare prima di giudicare, riflettere prima di reagire. Si narra che Papa Adriano VI che resse la Chiesa nel 1522-23, rispondesse abitualmente a chi gli proponeva una questione da risolvere: videbimus et cogitabimus, cioè “vedremo e rifletteremo”. Risposta sapiente, anche se può avere il risvolto negativo dell’infinita dilazione delle soluzioni e degli interventi, con la scusa di vagliare i problemi. Tuttavia in tempi di frenesia decisionale e di loquacità dirompente un po’ di ascesi nel parlare e nel decidere non può che essere auspicata per tutti.
Preghiera del giorno (Preghiera di Tagore)
Quando me ne andrò lontano da qui, la mia ultima parola sarà: ciò che ho visto è insuperabile. Ho assaggiato il miele segreto di questo loto che si espande sull’oceano di luce – la mia vita è stata benedetta – questa sarà la mia ultima parola. In questo teatro d’infinite forme ho recitato la mia parte e qui ho intravisto colui che è senza forma. Tutto il mio corpo e tutte le mie membra fremettero al tocco di colui che è intangibile. E se qui mi coglie la mia fine, lasciatela venire – e questa sarà la mia ultima parola”.
Don’t Forget…Ricorda!
I PRETI DI DON BEPO E DEL PATRONATO
1) DON GIOVANNI MARIA MORANDI
Nato a Barzesto (in Val di Scalve) nel 1893, dopo aver combattuto nella 1.a guerra mondiale (è insignito di 2 medaglie di bronzo e della croce di guerra al valor militare) viene ordinato prete nel 1920. Svolge i primi anni di ministero nella sua Valle, ma nel 1925 è nominato cappellano delle carceri di S. Agata. Insieme a don Bepo inizia l’assistenza ai giovani operai ospitati nel chiostro del Carmine in Città Alta e sempre con lui trasferirà il Patronato S. V. alla Malpensata. Missionario in Francia fra gli emigrati e di nuovo cappellano prima militare poi delle carceri, nel 1945 diviene parroco di Boltiere dove costruisce la scuola materna intitolata al card. Testa. Muore nel 1961 a Darfo di Boario. Don Bepo non dimenticherà il suo amico e anche il PSV lo ricorda ogni 04 giugno anniversario della sua morte.
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