II Settimana del Tempo Pasquale
nella fotografia un quadro di Jack Vettriano
Iniziamo la Giornata Pregando (Canto Liturgico)
Ho detto a Dio senza di te alcun bene non ho. Stupenda è la mia eredità. Benedetto sei Tu, sempre sei con me. Custodiscimi, mia forza sei Tu. Custodiscimi, mia gioia Gesù. Ti pongo sempre innanzi a me: al sicuro sarò mai vacillerò. Via, verità e vita sei: mio Dio credo che tu mi guiderai. Amen
VINCENZO FERRER
Nato a Valencia intorno al 1350, Vincenzo visse al tempo del grande scisma d’Occidente e si trovò al centro della divisione che minacciava il vertice della Chiesa. Giovane domenicano, fu notato da Pietro de Luna, legato del papa avignonese. Si rese conto che la Chiesa aveva bisogno di unità e riforma morale e cominciò l’attività di predicatore. Nel 1394 il de Luna diviene papa Benedetto XIII: lo nomina confessore e consigliere. Egli intensificò la sua attività ma nel 1398 si ammalò e in visione gli apparve Gesù che lo guarisce e gli ordina di mettersi in viaggio per conquistare le anime: intraprende così campagne di predicazione in Spagna, Svizzera e Francia. Contribuisce in modo decisivo alla fine dello scisma. Muore a Vannes nel 1419.
Parola di Dio del Giorno
Gesù disse a Nicodemo: «In verità ti dico: dovete rinascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». Replicò Nicodemo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo. Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
Riflessione Per Il Giorno – Guareschi: don Camillo
Don Camillo si sentiva solo. «Mi pare di essere in mezzo al deserto» confidò al Cristo «Non cambia niente anche quando ho intorno cento persone, perché essi sono lì, a mezzo metro da me, ma fra me e loro c’è un cristallo spesso mezzo metro. Sento le voci, ma come se venissero da un altro mondo» «È la paura» rispose il Cristo. «Essi hanno paura di te.» «Di me?». «Di te, don Camillo. E ti odiano. Vivevano caldi e tranquilli dentro il bozzolo della loro viltà. Sapevano la verità, ma nessuno poteva obbligarli a sapere, perché nessuno aveva detto pubblicamente questa verità. Tu hai agito e parlato in modo tale che essi ora debbono saperla, la verità. E perciò ti odiano e hanno paura di te. Tu vedi i fratelli che, quali pecore, obbediscono agli ordini del tiranno e gridi: “Svegliatevi dal vostro letargo, guardate le genti libere; confrontate la vostra vita con quella delle genti libere!”. Ed essi non ti saranno riconoscenti, ma ti odieranno…perché tu li costringi ad accorgersi di quello che essi già sapevano ma, per amor di quieto vivere, fingevano di non sapere. Essi hanno occhi ma non vogliono vedere; hanno orecchie ma non vogliono sentire. Sono vili ma non vogliono che nessuno dica che son vili. Tu hai resa pubblica una ingiustizia e hai messo la gente in questo grave dilemma: se taci, tu accetti il sopruso, se non lo accetti devi parlare. Era tanto più comodo poterlo ignorare, il sopruso. Ti stupisce tutto questo?». Don Camillo allargò le braccia. «No» disse «Mi stupirei se non sapessi che, per aver detto la verità, Voi siete stato crocifisso. Me ne dolgo semplicemente»
Intenzione del giorno
Preghiamo perché il miracolo della S. Spina di S. Giovanni Bianco contribuisca a rinnovare la fede nella nostra gente bergamasca
Don’t forget: 05/04/1997: muore don Angelo Bena prete del PSV
Come avviene ogni volta che il Venerdì Santo coincide con l’Annunciazione, anche in questo 2016 la S. Spina di S. Giovanni Bianco è fiorita. Mentre i fedeli, dalla mezzanotte di Giovedì S. sono in preghiera ininterrotta, arriva la notizia che le Spine di Andria e Bari sono fiorite. Quando l’eucarista ha inizio nella chiesa strabordante di folla, arriva l’annuncio atteso. Il paese e la diocesi di Bergamo sono in festa per il prodigio della Sacra Spina, proprio come accadde la sera di Pasqua del 1932. «Ho visto tanti di voi piangere al mio annuncio – ha detto mons. Pelucchi -. Questo dono è una benedizione di Dio che scende su di voi, sulla valle e su tutta la diocesi”.
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