venerdì 10 giugno ’16

    X Settimana tempo Ordinario

     

    Iniziamo la giornata pregando con S. Agostino

    Signore, rendici capaci di vivere con amore la nostra vocazione, da veri innamorati della bellezza spirituale, rapiti dal profumo di Cristo che esala da una vita di conversione al bene, stabiliti non come schiavi sotto una legge, ma come uomini liberi guidati dalla grazia. Amen”.

     

    Pantaleone

    nacque nel III sec a Nicomedia, attuale Turchia. Diventa medico e per la sua adesione alla fede cristiana sarà perseguitato dall’imperatore di Costantinopoli Galerio. Condannato a morte nel 305 subì un martirio atroce che terminò con la decapitazione. E’ patrono dei medici.

     

    La Parola di Dio del giorno (Mt 5,27-32)

    Gesù disse ai discepoli: «Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna. Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto di ripudio; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all’adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».

     

    La Riflessione del Giorno (Imitazione di Cristo)

    Due sono le ali che permettono all’uomo di sollevarsi al di sopra delle cose terrene, la semplicità e la libertà: la semplicità, necessaria nell’intenzione; la libertà, necessaria nei desideri. La semplicità tende a Dio; la libertà raggiunge e gode Dio. Nessuna buona azione ti sarà difficile se sarai libero interiormente da ogni desiderio non retto. E godrai pienamente di questa interiore libertà se mirerai solo alla volontà di Dio e se cercherai solo l’utilità del prossimo. Se il tuo cuore fosse retto, ogni cosa creata sarebbe per te specchio di vita e libro di santa dottrina. Giacché non v’è creatura così piccola e di così poco valore che non rappresenti la bontà di Dio. Se tu fossi interiormente buono e puro, vedresti ogni cosa senza velo e la comprenderesti pienamente: è infatti il cuore puro che penetra il cielo e l’inferno. Come uno è di dentro, così giudica di fuori. Chi è puro di cuore è tutto preso dalla gioia, per quanta gioia è nel mondo.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché coltiviamo la purezza del cuore che ci permette di vedere Dio.

     

    129° quadro della serie i 1000 quadri più belli del mondo

    Albrecht_Altdorfer_045

    ALBRECHT ALTDORFER: S. GIORGIO NELLA FORESTA 1510 – Olio su tavola – 22 x 28 cm Alte Pinakothek _ Monaco di Baviera

     

    Albrecht Altdorfer (1480 circa – 1538) pittore tedesco, fondatore della Scuola danubiana nel sud della Germania, contemporaneo di A. Dürer, fu uno dei principali artisti del Rinascimento tedesco. Oltre che pittore fu architetto, incisore, scultore, calcografo ecc. Altdorfer fu il primo a portare il paesaggio come soggetto indipendente in pittura, dopo le prove su disegno e ad acquerello di Leonardo e Dürer. Dipinse infatti rappresentazioni religiose e mitologiche, ma furono in particolare i suoi paesaggi a renderlo celebre per la loro bellezza: furono creati dall’artista col proposito di esaltare il fascino della natura e delle figure umane che si muovono all’interno di essa. Il quadro che oggi presentiamo è un magnifico esempio del suo stile: nonostante il titolo del quadro il protagonista infatti non è S. Giorgio a cavallo che combatte contro il dragone, ma il bosco che occupa prepotentemente e suggestivamente tutta la scena.

    Il santo infatti si distingue a fatica all’interno del magico paesaggio boscoso, aspro e selvaggio, che evoca un’arcana atmosfera densa di suggestioni, in cui le figure umane, capovolgendo il rapporto tradizionale, appaiono piccole e succubi delle forze naturali. La cromia è intonata ai toni verdi e bruni, con un’improvvisa apertura paesistica in posizione inconsueta, in basso a destra, dove lo sguardo spazia lontano verso le montagne che si perdono in lontananza. Raramente nella storia della pittura qualcuno è riuscito a rendere con tale efficacia la potenza della natura e a farle giocare un ruolo di assoluta protagonista come in questo caso.

     gingol

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