martedì 20 dicembre ’16

    VI Settimana di Avvento

     

     

    5° giorno novena di Natale: “O Chiave di David e scettro della casa di Israele, che apri e nessuno chiude, chiudi e nessuno apre: vieni e libera lo schiavo dal carcere, che è nelle tenebre e nell’ombra della morte”.

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera della novena di Natale)

    Disponi, o Padre, i nostri cuori a ricevere nel tempio vivo della Chiesa la tua misericordia, perché la nuova nascita del tuo Figlio ci liberi dalla schiavitù del peccato e ci renda degni di partecipare alla ricchezza della tua grazia. Per Cristo nostro Signore. Amen.”.

     

    GUGLIELMO DI FENOGLIO LAICO CERTOSINO

    Nato nel 1065 in diocesi di Mondovì, Guglielmo, dopo un periodo di romitaggio, si unì ad alcuni solitari che vivevano secondo lo stile di S. Bruno. Fu così tra i primi religiosi della Certosa di Casotto dove morì da fratello laico, intorno al 1120. La tomba fu da allora meta di molti pellegrini.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Is 7,10-14)

    In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto». Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».  Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele: Dio-con-noi».

     

    Riflessione del giorno 

    Tutti amano i buoni, ma li sfruttano. Tutti detestano i cattivi, ma li temono e li ubbidiscono. E’ un pensiero di Vittorio Buttafava (1918-1983) un vero e proprio aforisma sapienziale che non ha bisogno di note in calce o di commenti applicativi tanto è limpido nella sua amara verità. Già lo osservava Foscolo nelle Ultime Lettere di Jacopo Ortis: «l’uomo dabbene in mezzo ai malvagi rovina sempre; e noi siamo soliti associarci al più forte, a calpestare chi giace, e a giudicare l’evento». Nella frase di Buttafava l’accento cade su un verbo applicato ai buoni, «sfruttare». C’è il detto proverbiale secondo il quale se dai una mano, ti prendono il braccio. È un’esperienza quotidiana che colpisce proprio i buoni, i generosi. Ci si imbatte spesso in una spudoratezza che rasenta l’indecenza e l’arroganza: ci sono persone che esigono senza nessun diritto o titolo e non danno tregua fino alla meta raggiunta. Vittime sono di solito proprio i buoni, i miti, i mansueti, i caritatevoli. La sfrontatezza degli uni abusa della magnanimità degli altri. E purtroppo bisogna riconoscere che di fronte all’improntitudine, alla faccia tosta quasi insolente ci si ritrova impotenti e deboli. 

     

    Intenzione del giorno

     Preghiamo per gli orfani e i ragazzi della Ciudad del Nino di Cochabamba in Bolivia

     

    Don’t forget! …Ricorda!

    Il Natale festeggia la nascita di Gesu’. La data del 25 dicembre è convenzionale ed è documentata nei calendari delle festività religiose a partire dal III-IV sec. d.C. Il Natale fu stabilizzato in quella giornata dopo che diverse tradizioni avevano sostenuto, nei primi secoli del cristianesimo, anche date diverse. Oggi viene celebrato in quel giorno da tutti i cristiani, tranne che dagli ortodossi russi.

    La Chiesa Ortodossa Russa, infatti, continua ad adottare il calendario giuliano(dovuto cioè a Giulio Cesare) invece di quello gregoriano, diffuso nel 1582 grazie a papa Gregorio XIII. Il calendario gregoriano fu introdotto per rimettere in pari le date di inizio delle stagioni astronomiche con il calendario civile, che nel XVI secolo a causa del moto di precessione della terra erano state di circa 11 giorni. Oggi il ritardo è di circa 13 giorni. Risultato: il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie celebra la Messa di Natale il 7 gennaio, 13 giorni dopo il nostro Natale

     

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