7.a Settimana del Tempo Ordinario
nel riquadro una fotografia di Abbas Attar
Proverbio del giorno Antille
Assicurati che la candela sia accesa, prima di spegnere il fiammifero.
Iniziamo la Giornata Pregando (Inno di Bose)
Sapremo scoprire, Signore, che tu sei presente fra noi? Sapremo vedere l’amore nei doni che vengono da te? Chi può trasformare in un canto i pesi portati nel cuore? Tu solo il Vivente, il Santo
che accogli e salvi il dolore. I gemiti e i pianti segreti dal cuore risalgono al cielo con grida di santi e profeti diventano il cantico nuovo. L’Agnello da sempre immolato le lacrime asciuga dagli occhi col vino che in croce ha pigiato ci riempie la coppa di nozze. O unico Amante dell’uomo o unico Amato in eterno o unico Amore fedele ricevi la gloria per sempre. Amen
ARNALDO DI CARCASSONNE (XIII sec)
Cugino del Fondatore Pietro Nolasco, prese l’abito di mercedario nel giorno di fondazione dell’Ordine. Resse il monastero di Valenza (Sp) e promosse la disciplina monastica con l’insegnamento delle regole e con l’esercizio delle virtù.
Ascoltiamo la Parola di Dio (Mt 20,17-28)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «E’ lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?». Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto». Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio».
Riflessione del giorno (Antoine de St Exupery)
Signore, insegnami l’arte dei piccoli passi. Non ti chiedo né miracoli né visioni, ma solo la forza necessaria per questo giorno! Fammi attento e inventivo per scegliere al momento giusto quelle conoscenze ed esperienze che mi toccano particolarmente. Rendi più consapevoli le mie scelte
nell’uso del mio tempo. Donami di capire ciò che è essenziale e ciò che è solo secondario. Io ti chiedo la forza, l’autocontrollo e la misura: che non mi lasci portare dalla vita ma organizzi con sapienza lo svolgimento della giornata. Aiutami a far fronte all’immediato e a riconoscere l’ora presente come la più importante. Dammi di riconoscere con lucidità che le difficoltà e i fallimenti che accompagnano la vita sono occasione di crescita e maturazione. Fa’ di me un uomo capace di raggiungere coloro che hanno perso la speranza. E dammi non quello che io desidero, ma solo ciò di cui ho davvero bisogno.
Intenzione del giorno
Preghiamo per tutti i benefattori vivi e defunti del Patronato S. Vincenzo.
162° quadro della serie i “1000 dipinti più belli del mondo”
Sofonisba Anguissola (Cremona, 1532 – Palermo, 1625) nata dalla nobile famiglia piacentina degli Anguissola, fu una delle prime esponenti femminili della pittura europea. Il padre volle infatti che tutti i suoi figli, femmine comprese, ricevessero un’educazione completa nella migliore educazione umanistica del tempo. Anche le sorelle erano pittrici, ma solo Sofonisba si guadagnò una fama internazionale. Questo è forse il suo dipinto più famoso e segna un’innovazione nella ritrattistica dato che la pittrice decide di ritrarre le sorelle (da sinistra Lucia, Europa e Minerva) in compagnia di una domestica, nel pieno di una tranquilla e informale partita di scacchi. Gli scacchi erano al tempo considerati gioco maschile visto che richiedevano abilità logica e strategica, non riconosciute allora come qualità caratteristiche delle donne. Il clima del quadro è sereno, l’ambientazione luminosa e ariosa, la caratterizzazione psicologica delle ragazze e della domestica acuta: si noti il sorriso beffardo di Europa nei confronti di Minerva che ha perso la partita con la sorella la quale riconosce la sconfitta alzando la mano. Gli estimatori del suo tempo riconobbero alla pittrice la grazia dei suoi dipinti e la sua capacità di portare vivacità in un ambito (quello della ritrattistica) dove spesso prevalevano i modi formali e distaccati.
Nessun commento
È possibile postare il commento di prima risposta.