giovedì 6 aprile ’17

    5.a Settimana di Quaresima

     

    nell’immagine una foto di Martin Parr

     

    Proverbio del giorno – Arabia

    «Ogni occhio ha il suo sguardo»

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (preghiera di S. Kierkegaard)

    Lode a te Signore. Tu che sempre perdoni, guarisci, e senza stancarti, ogni volta, ricostruisci.  Circondami sempre di tanto amore, anche se so di non meritarlo. Sai quanto sono fragile! Impotente creatura, incapace di resistere al male. Mi abbandono a te, Signore Gesù, che sempre perdoni, sempre guarisci, sempre ricostruisci. Amen

     

    PIETRO DA VERONA

    Sebbene nato da genitori eretici, la rettitudine di cuore gli fece intuire dove si trovasse la verità. A 7 anni imparò il Credo, ed entrato nell’Ordine dei Domenicani, nei lunghi anni di preparazione, mise le basi della santità che fece di lui un atleta di Cristo. A un confratello confidò che celebrando la S. Messa, sempre chiedeva al Signore la grazia di morire martire. Nominato nel 1242 Inquisitore per la Lombardia, combatté gli eretici, finché fu ucciso per loro mano, come aveva predetto, sulla strada da Como a Milano.

     

    Parola di Dio del Giorno (Giovanni 8,51-59)

    Gesù disse ai Giudei: «In verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte». Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte”.  Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “E’ nostro Dio!” e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò». Gli dissero i Giudei: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».  Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Dal blog di Piero Gheddo)

    Dopo l’animismo, la prima causa del sottosviluppo nell’Africa nera, la seconda è l’analfabetismo e la scarsa educazione del popolo. Nell’Africa a sud del Sahara gli analfabeti sono in media sul 35-40% della popolazione e con gli “analfabeti di ritorno” si supera il 50%. Nelle campagne, le scuole valgono poco, spesso hanno 60-80 alunni per classe, senza libri, quaderni, strumenti didattici. Nelle città si trovano anche buone scuole e alcune università eccellenti, ma nei villaggi l’istruzione e la sanità fanno pietà. I paesi africani sono in genere molto estesi e poco popolati. Le grandi distanze, la mancanza di strade e la forte corruzione della classe politico-amministrativa, spiegano perché i governi trascurano le regioni rurali, che invece dovrebbero produrre la base dello sviluppo, il cibo. Già nel 1962 un famoso agronomo francese, René Dumont (1904-2001), consulente di diversi governi africani indipendenti, con “L’Afrique noire est mal partie”, denunziava il fatto che i giovani governi africani trascuravano i villaggi rurali e scriveva che l’Africa, “se continua a trascurare i contadini e privilegiare i cittadini, tra dieci o vent’anni sarà alla fame”.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché i governi del terzo mondo riscoprano l’importanza dell’istruzione

     

    DON’T FORGET…RICORDA!

    B. PIERINA MOROSINI. Con Maria Goretti e Antonia Mesina, Pierina è martire della dignità femminile. Nata a Fiobbio di Albino (Bg) nel 1931, dopo le elementari e la guerra, è operaia in un cotonificio di Albino, contribuendo al bilancio familiare. L’adesione all’Azione cattolica amplia l’impegno di sostenitrice di missioni e seminario. Ogni mattina riceve la comunione e nel tragitto casa-fabbrica recita il Rosario. Nel 1947 si reca a Roma per la beatificazione di Maria Goretti. Nel 1957, tornando dal lavoro, è aggredita da un giovane che cerca di violentarla. Pierina tenta di farlo ragionare e fugge. Il giovane la insegue e la colpisce con un sasso. Muore due giorni dopo senza riprendere conoscenza.

     

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