Terza settimana di Pasqua
nella fotografia la Cena Emmaus di Caravaggio
Proverbio del Giorno (Hans Urs Von Balthasar)
“Io sono la risurrezione e la vita”. Ma non come la conosce il mondo, quel circolo degradante di primavere e autunni, quella màcina di malinconia, quella scimmiottatura di vita eterna.
Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera Colletta)
O Dio, che in questo giorno memoriale della Pasqua raccogli la tua Chiesa pellegrina nel mondo, donaci il tuo Spirito, perché nella celebrazione del mistero eucaristico riconosciamo il Cristo crocifisso e risorto che apre il nostro cuore all’intelligenza delle Scritture, e si rivela a noi nell’atto di spezzare il pane. Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
La Parola di Dio del giorno (Lc 24,13-35)
Il primo giorno della settimana due dei [discepoli]erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa 11 chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Cleopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Riflessione Per Il Giorno (Commento al quadro)
Il quadro del pittore bresciano Alessandro Bonvicino detto il Moretto (1498 -1554) presenta al centro, seduto al tavolo con tovaglia bianca e poche stoviglie, il Cristo in posizione frontale, con cappello da pellegrino, barba e mantello e conchiglia sulla spalla sinistra, mentre spezza il pane e guarda lo spettatore. A sinistra, seduto, un apostolo di tre quarti, con braccio sinistro piegato sul tavolo; dietro osserva la scena un gentiluomo di tre quarti, con barba e copricapo, e appoggiato al parapetto. A destra l’altro apostolo, scorciato, con barba e gomito puntato sul tavolo, regge col palmo della mano il viso volto a Gesù; più in basso, una giovane donna con copricapo, volge lo sguardo allo spettatore e solleva un piatto di metallo col cibo. Completa la composizione il gatto accovacciato sotto il tavolo. La scena si svolge in una sala con colonne in prospettiva. Il Moretto sa creare un senso di attesa, di sospensione, sottolineata dall’oscurità dalla quale prendono corpo le figure dei discepoli, del Signore, e del testimone, appoggiato alla balaustra. La scena è collocata in un contesto oscuro, come un viaggio al limite della notte, in cui l’artista fa spuntare persino un gatto dallo sguardo torvo, che sembra alleato del demonio, pronto a ghermire gli astanti. La luce stessa, traversa e artificiale, il colonnato plumbeo che sottolinea il presagio che, tra un attimo, avverrà la rivelazione prodigiosa…
Intenzione del giorno
Preghiamo per i ricoveri e tutte le case di accoglienza di ammalati, anziani, portatori di handicap
Don’t forget! …Ricorda!
Oggi si ricorda S. GIUSEPPE COTTOLENGO (1786–1842) fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza e delle congregazioni a essa collegate, proclamato santo nel 1934. L’istituto che da lui prende il nome, si occupa di assistenza ai portatori di handicap, anziani, malati, tossicodipendenti, poveri senza fissa dimora ed extracomunitari. In Italia le case sono 35, con circa 1.700 assistiti
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