Le insidie del buonismo

    C’è un’aria che sembra pura, incontaminata e invece…Parliamo del buonismo che è la più riuscita (e di conseguenza la più pericolosa) contraffazione della carità. Il buonista pensa bene di tutti, non perché sia buono di suo, ma perché vuole essere considerato tale dagli altri. Si ritiene infatti un pezzo di pane, incapace non solo di far male a una mosca, ma persino di pensar male del prossimo. Il buonista non si impegna a convincere gli altri: si limita a comprarli con le sue buone maniere, i modi affabili, ma soprattutto con l’innata capacità di evitare tutto ciò che potrebbe essere causa di frizioni, scontri, conflitti. Il buonista ritiene sconveniente dire la verità, ma in compenso sa cosa la gente vuol sentirsi dire e glielo dice. I buonisti sono di due tipi: 1) Il buonista astuto (definirlo intelligente è eccessivo) che sa come vanno le cose, ma volge ogni cosa a suo vantaggio. Non perde la pazienza, non è mai eccessivo o maleducato, ci tiene ad apparire persona a modo di fronte agli altri. Ma guai a chi osa tagliargli la strada: senza perdere l’aplomb, lo farà fuori. 2) Il buonista ingenuo che non sa e non vuol sapere come va il mondo: gli basta pensare che tutti siano come lui, per non essere obbligato a fare i conti con la realtà. Quest’ultimo combina dei guai che si rifiuterà di prendere in considerazione e dovranno essere gli altri (cioè i cattivi) a dover risolvere

     

    – don Davide – 

     

     

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