XVI settimana del tempo ordinario
nell’immagine una fotografia di Annalisa Fioretti – fotografa e giornalista (dal libro OLTRE – viaggio al contrario tra polvere e sorrisi)
Aforisma del Giorno
A volte un vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato.
Iniziamo la giornata Pregando (Preghiera di S. Gregorio di Nissa)
Non ricordare più i miei peccati; se ho mancato, per la debolezza della mia natura, in parole, opere e pensieri. Tu perdonami, tu che hai il potere di rimettere i peccati. Deponendo l’abito del corpo, la mia anima sia trovata senza colpa. Più ancora: degnati, o mio Dio, di ricevere nelle tue mani l’anima mia senza colpa e senza macchia quale una gradita offerta.
Nazario e Celso
Martiri Paolino, biografo di sant’Ambrogio, riferisce che il vescovo di Milano ebbe un’ispirazione che lo guidò sulla tomba sconosciuta di due martiri negli orti fuori città. Erano Nazario e Celso. Il corpo del primo era intatto e fu trasportato in una basilica costruita a suo nome. Sulle reliquie di Celso, le ossa, sorse una nuova basilica. Nazario aveva predicato in Italia, a Treviri e in Gallia. Qui battezzò Celso che aveva nove anni. Furono martirizzati a Milano nel 304, durante la persecuzione di Diocleziano
Vangelo del giorno
“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi dunque intendete la parabola del seminatore.
Tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l’uomo che ascolta la parola e subito l’accoglie con gioia, ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l’inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. Quello seminato in terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta». Mt 13,18-23
Riflessione Per Il Giorno (Mons. Heiner Koch)
“Fa riflettere che molti di coloro che per lungo tempo hanno combattuto l’istituzione del matrimonio come modello ostile e senza futuro, ora siano diventati ferventi sostenitori del ‘matrimonio per tutti’, ha osservato Heiner Koch, arcivescovo di Berlino, dopo l’approvazione delle “nozze gay” da parte del parlamento tedesco. Il Vescovo continua: “E’ triste che l’istituto giuridico del matrimonio sia finito stritolato negli ingranaggi della tattica politica. In tutto ciò il matrimonio non ci ha guadagnato. Come Chiesa cattolica ci impegneremo a promuovere la discussione e a mostrare la vitalità della visione cattolica del matrimonio, così come ricorda anche Papa Francesco. Il carattere sacramentale del nostro modo di comprendere il matrimonio rimane infatti inalterato rispetto all’odierna decisione. Ed è importante sottolineare che la Conferenza episcopale tedesca nelle sue dichiarazioni sui diritti delle diverse forme di convivenza, ha sempre precisato che sarebbe stato un malinteso intendere la difesa del matrimonio eterosessuale come una forma di discriminazione nei confronti delle persone omosessuali”.
Intenzione del giorno
Preghiamo per i sacerdoti defunti del Patronato S. Vincenzo e per quelli che sono morti quest’anno.
183° quadro della serie: i 1.000 quadri più belli del mondo
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Questo dipinto è un’illustrazione di una pagina dell’Akbarnama o storia di Akbar, straordinaria opera in 3 volumi commissionata da Akbar il grande, imperatore moghul che voleva una cronologia illustrata dell’impero e che richiese molti anni di lavoro. L’impero Moghul fiorì dal 1527 al 1707 e sotto Akbar raggiunse enorme estensione: comprendeva gli attuali Afghanistan, Pakistan, Bangladesh oltre a quasi tutta l’India. Si deve ai Moghul uno dei capolavori dell’architettura mondiale: lo splendido Taj Mahal. Il dipinto di oggi è intitolato: La famiglia di Akbar festeggia la nascita del secondo figlio Murad. Il dipinto è un magnifico esempio di fusione di stili differenti: i vividi colori sono tipici della cultura indiana, l’orizzonte alto con la sovrapposizione delle differenti scene è tipico invece dell’ambiente persiano. La storia comincia nell’angolo in alto a destra dove la moglie di Akbar ha appena partorito e le sue domestiche le stanno preparando da mangiare in un cortile interno del palazzo. L’occhio dell’osservatore è poi condotto verso la porta aperta dove l’altra governante invita gli ospiti in fila a rendere omaggio al neonato e alla madre. Accanto a loro in un’altra stanza gli astrologi di corte studiano l’oroscopo del bimbo, mentre sulla strada i musici fanno festa suonando rumorosamente: pare di udire il baccano tant’è efficace la rappresentazione!. |
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