venerdì 10 novembre ’17

    XXXI settimana del tempo ordinario

     

    nella foto un immagine di David Hockney

     

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Salmo 3)

    Porgi l’orecchio, Signore, alle mie parole. Ascolta la voce del mio grido, mio re e mio Dio, perché ti prego, Signore. Al mattino ascolta la mia voce; fin dal mattino t’invoco e sto in attesa. Tu non sei un Dio che si compiace del male; presso di te il malvagio non trova dimora; gli stolti non sostengono il tuo sguardo. Gioiscano quanti in te si rifugiano, esultino senza fine. Tu li proteggi e in te si allietano quanti amano il tuo nome. Signore, tu benedici il giusto: come scudo lo copre la tua benevolenza.

     

    Leone Magno Papa e dottore della Chiesa (Papa dal 440 al 461)

    Fu un Papa energico che avversò i resti del paganesimo e combatté gli eretici. Convocò il concilio di Calcedonia. Nel 452 fu designato dall’imperatore Valentiniano III a guidare l’ambasceria romana inviata ad Attila: i particolari della missione sono oscuri, ma il re degli Unni abbandonò l’Italia. Quando i Vandali di Genserico nel 455 entrarono in Roma, Leone ottenne il rispetto della vita degli abitanti, ma non poté evitare il saccheggio dell’Urbe. Fece rispettare ovunque il primato del vescovo di Roma e compose le preghiere contenute nel “Sacramentario Veronese”. Benedetto XIV, nel 1754 lo proclamò dottore della Chiesa. E’ il primo papa che ebbe il titolo di Magno (Grande).

     

    Ascoltiamo La Parola di Dio Luca 16,1-8.

    Gesù disse ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. L’amministratore disse tra sé: Che farò ora che il padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua.  Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: 100 barili d’olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito 50.  Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: 100 misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi 80.  Il padrone lodò l’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce». 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Enzo Bianchi: 1.a parte)

    Non si dà vita cristiana senza vita spirituale! Il mandato fondamentale che la chiesa deve adempiere nei confronti dei fedeli è quello di introdurli a un’esperienza di Dio, a una vita in relazione con Dio. È essenziale ribadire oggi queste verità elementari, perché viviamo in un tempo in cui la vita ecclesiale, dominata dall’ ansia pastorale, ha assunto l’idea che l’esperienza di fede corrisponda all’impegno nel mondo piuttosto che all’ accesso a una relazione personale con Dio vissuta in un contesto comunitario, radicata nell’ ascolto della Parola di Dio contenuta nelle Scritture, plasmata dall’ eucaristia e articolata in una vita di fede, di speranza e di carità. Questa riduzione dell’esperienza cristiana a morale è la via più diretta per la vanificazione della fede.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché scienza e tecnica siano a servizio di pace e progresso non solo materiale ma anche spirituale e morale dell’umanità

     

    Don’t forget!

    GIORNATA MONDIALE DELLA SCIENZA AL SERVIZIO DI PACE E SVILUPPO

    “Quando nel 1890 una terza generazione assume la guida intellettuale dell’Europa, ci imbattiamo con un tipo di scienziato senza esempio nella storia. E’ un uomo che, di tutto ciò che occorre sapere per essere un personaggio intelligente, conosce solo una scienza determinata, e anche di questa scienza conosce bene solo una piccola parte. Arriva a proclamare come virtù la sua carenza d’informazione per quanto rimane fuori dall’angusto paesaggio che coltiva particolarmente, e chiama dilettantismo’ la curiosità per l’insieme del sapere. E tuttavia, recluso nella ristrettezza del suo campo visivo, riesce a scoprire nuovi fatti e a far progredire la scienza, che conosce appena, e con essa l’enciclopedia del pensiero, che coscienziosamente ignora. Come è stato ed è possibile una cosa simile? E’ necessario ribadire la stravaganza di questo fatto innegabile: la scienza sperimentale ha progredito in buona parte grazie al lavoro di uomini mediocri e meno che mediocri. Cioè la scienza moderna, radice e simbolo della civiltà contemporanea, accoglie dentro di sé l’uomo intellettuale “medio”, e gli permette d’operare con successo” Ortega y Gasset

    Questo per rispondere agli Odifreddi di turno che di grande hanno solo l’arroganza e la superbia.

     

     

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