2a settimana di Avvento
nell’immagine una fotografia di Luca Campigotto
Proverbio del Giorno
“L’uomo attenderà sempre l’avvento della giustizia; e, affinché trionfi, rinuncerà alla libertà, per poi rimpiangerla” (Emil Cioran, pensatore rumeno).
Iniziamo la Giornata Pregando (Salmo dell’Avvento)
Ascolterò cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace, per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con fiducia. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra. Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino. Gloria al Padre…
LUCIA VERGINE E MARTIRE
È figura molto cara alla devozione cristiana, è ricordata fra le 7 donne del Canone Romano. Visse a Siracusa, morì martire nel 304 sotto Diocleziano. Gli atti del martirio raccontano di torture atroci inflitte dal prefetto, che non volle piegarsi ai segni straordinari che Dio mostrò. Nelle catacombe di Siracusa, le più estese al mondo dopo Roma, è stata ritrovata un’epigrafe del IV secolo, la testimonianza più antica del culto di Lucia. La devozione si diffuse rapidamente e oggi in tutto il mondo si trovano reliquie e opere d’arte a lei ispirate
Ascoltiamo la Parola di Dio (Matteo 11,28-30)
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».
Riflessione Per Il Giorno (S. Agostino).
Quando dici: Dacci oggi il nostro pane quotidiano (Mt 6,11), confessi d’essere un mendicante di Dio. Ma non arrossire: per quanto uno sia ricco sulla terra, è sempre un mendicante di Dio. Il mendicante sta davanti alla casa d’un ricco: ma anche lo stesso ricco sta davanti alla casa del gran Ricco. Si chiede l’elemosina a lui, ma la chiede anche lui. Se non fosse nel bisogno, non busserebbe alle orecchie di Dio con la preghiera. Ma di che cosa ha bisogno un ricco? Non ho paura di dirlo: un ricco ha bisogno proprio del pane quotidiano. Perché mai ha abbondanza d’ogni cosa, come mai, se non perché gliel’ha data Dio? Che cosa avrebbe, se Dio ritirasse da lui la sua mano? Molti non si addormentarono forse ricchi e si alzarono poveri? E se a lui non manca nulla, ciò non deriva dalla sua potenza, ma dalla misericordia di Dio.
Intenzione del giorno
Preghiamo per tutti i bambini che questa notte hanno ricevuto la S. Lucia
194° quadro de “1.000 quadri più belli del mondo”
Pieter Aertsen è un pittore olandese, nato nel 1508, probabilmente ad Amsterdam dove muore nel 1575. Scolaro di Allaert Claesz, fece presto il solito viaggio in Italia per perfezionarsi nell’arte: un certo influsso di Jacopo Bassano nei dipinti di lui fa supporre che abbia soggiornato anche a Venezia. Di solito firmava le opere con un tridente, talvolta accompagnato dalle iniziali P. A. e dei numerosi quadri d’altare, molti furono distrutti nel 1566 dalla furia iconoclasta protestante. I più conosciuti quadri di Aertsen rappresentano scene di vita contadina e sono pregevoli anche le grandi tavole con frutta ed erbaggi. Sue caratteristiche sono una plasticità vigorosa e disinvolta, una fattura robusta e spontanea, fermezza e densità anche nel colorito, avversione al comporre un quadro secondo la facile piacevolezza accademica. Il quadro di oggi in primo piano si presenta quasi totalmente occupato da una grande natura morta composta da vivande -tra cui spicca una grande coscia d’agnello- da stoviglie e utensili da cucina e da lenzuola piegate. L’episodio biblico invece è stranamente confinato sul fondo: Aertsen lo rende esplicito ricorrendo anche alla scrittura, nell’angolo in basso a sinistra infatti, sulla terza mattonella, vi è la scritta “LUCA 10”, e sopra i personaggi, sul fregio del camino, spicca un’altra iscrizione: “Maria si è scelta la parte buona”. Le due immagini rappresentano le due sfere del sacro e del profano e sono strettamente legate tra loro: quella in primo piano si sviluppa infatti come allegoria di quella di fondo. Nel quadro possiamo quindi individuare due piani spaziali contigui ma separati e ciò che mette in relazione le due opposte realtà spaziali e temporali, quella del sacro e quella del profano, è l’allegoria: il primo piano si sviluppa come allusione simbolica di ciò che avviene sullo sfondo: così il grande pezzo di carne di agnello è un rimando allusivo al Cristo; il garofano, in latino detto carnatio, è simbolo dell’incarnazione di Gesù. Il fiore è conficcato in un pezzo di lievito, il quale non è ancora pane ed è in uno stato di “transustanziazione”, chiaro rimando al mistero eucaristico. Così, avvalendosi della rappresentazione allegorica del cibo, conduce lo sguardo dello spettatore dallo spazio reale-mondano allo spazio sacro della parola di Cristo.
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