2.a settimana di Quaresima
nelle fotografie alcuni quadri di Albrecht Durer esposti alla mostra dal 21/02 al 24/06/18 a Palazzo Reale – Milano
Proverbio del giorno (Congo)
Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli altri una scusa.
Iniziamo la Giornata Pregando
Signore, la nostra fede è come la cenere: tiepida e inconsistente! La nostra speranza è come la cenere: leggera e portata dal vento. Il nostro sguardo è come la cenere: grigio e spento. Le nostre mani sono come la cenere: quanta polvere! La nostra comunità è come la cenere: quanta dispersione! Signore Dio nostro, ti ringraziamo perché nel cammino di quaranta giorni che oggi iniziamo, il soffio del tuo Spirito accende di nuovo il suo fuoco che cova sotto le nostre ceneri. Amen
PORFIRIO DI GAZA
Porfirio era nato intorno al 347 in un’agiata famiglia di Tessalonica. A 31 anni abbracciò la vita monastica nel deserto di Scete in Egitto. Da qui raggiunse Gerusalemme, dove distribuì i suoi beni ai poveri. Il vescovo di Gerusalemme nel 392 lo ordinò prete a 45 anni. Tre anni dopo, fu nominato vescovo di Gaza, dove guidò per 25 anni la comunità. Morì il 26 febbraio 420
Ascoltiamo La Parola di Dio (Luca 6,36-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio».
La Riflessione del Giorno (Giovanni Testori)
Cos’è la cultura? Io credo che cultura sia scrivere un libro, come crescere i figli, come si va in chiesa o come non si va, come ci si mette davanti alla televisione o come si legge un giornale. Cultura è la forma di tutte le ore, di tutti i giorni, i mesi, gli anni della nostra esistenza, sentita come rapporto di comunione, come rapporto totale di uomini che sono chiamati a costruire la loro storia, il tessuto di speranza e non il non senso di lacerazione e di disperazione. Questa proposta è un atto di cultura di una comunità che si ritrova per dare una forma alla vita del paese, in cui tutte le possibilità di ognuno concorrano dialetticamente, non nella dialettica della materia, ma della totalità del mondo, non in quella del consumo, ma in quella dell’amore, della giustizia, della speranza che sono in ognuno di noi e nella nostra comunità… Io non ho fatto altro che rendere esplicita l’immagine di cultura che già nella vostra proposta è contenuta e che ora comincia a nascere, a balbettare, a muoversi in questa direzione nuova, veramente umana, nel riconoscersi fratelli, dentro il disegno che siamo chiamati ad incarnare, secondo il volere del Padre
Intenzione del giorno
Preghiamo per i bambini soldato, le ragazze rapite da Boko Haram e tutti i minori a cui è stata rubato il futuro.
Don’t Forget
Alcuni giorni fa sono stati liberati 300 bambini soldato nel Sud Sudan. Molti altri sono ancora al servizio dei signori della guerra, quasi ovunque dove ci sono conflitti in corso. Nel suo rapporto del 2017 sulla situazione dei minori, il Segretario generale ONU, Antonio Guteress, ha sottolineato che in 14 Stati nel mondo sono 56 i gruppi armati e 7 gli eserciti regolari che reclutano bambini soldato. Nei conflitti i minori vengono utilizzati come scudi umani, ammazzati, mutilati, reclutati e addestrati al combattimento. Per non parlare delle ragazze e bambine: dopo essere state rapite, vengono messe in uno stato di subordinazione e schiavitù, violentate, forzate al matrimonio coi loro aguzzini. Nello scorso anno nella Repubblica democratica del Congo tremila giovani al di sotto dei diciotto anni sono stati arruolati come bambini soldato e nel Medio Oriente il numero è ancora più elevato. Ricordiamo qui anche le ragazze rapite in massa da Boko Haram: coloro che sono riuscite a scappare o strappate dalla schiavitù hanno raccontato le atrocità subite, violenze di tutti i generi, dagli abusi sessuali e lavaggi del cervello, all’obbligo di mettersi a disposizione come kamikaze.
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