martedì 18 dicembre ’18

    3a Settimana tempo di Avvento

     

    nell’immagine un dipinto di Luigi Nono

     

     

    3° giorno novena di Natale

    “O Signore, guida della casa d’Israele, che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto e sul monte Sinai ci hai dato la legge: vieni a liberarci con braccio potente”.

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Orazione)

    Signore Gesù Cristo, che sei morto in croce, per salvare dal male chi crede in te, liberaci dalle opere della carne: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Donaci i frutti dello Spirito: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé, perché possiamo camminare secondo lo Spirito ed ereditare il tuo regno. Amen

     

    GRAZIANO (GAZIANO) DI TOURS VESCOVO

    Gregorio di Tours (m. 594) racconta che nell’anno 250 furono inviati da Roma 7 vescovi per evangelizzare la Gallia. Fra loro figura Catianus che avrebbe retto la sede di Tours per 50 anni.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio del Giorno Matteo 1,18-24.

    Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto ciò avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele”, che significa Dio-con-noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo e prese con sé la sua sposa.

     

    BREVE COMMENTO AL VANGELO

    Le anime più sensibili agli impulsi dell’amore divino vedono in Giuseppe un luminoso esempio di vita interiore. Seguendo la nota distinzione tra l’amore della verità e l’esigenza dell’amore, possiamo dire che Giuseppe ha sperimentato sia l’amore della verità, cioè il puro amore di contemplazione della verità divina che irradiava dall’umanità di Cristo, sia l’esigenza dell’amore, cioè l’amore altrettanto puro del servizio, richiesto dalla tutela e dallo sviluppo di quella stessa umanità.

     

    Riflessione del giorno (racconti di Natale)

    Mentre Giuseppe e Maria erano in viaggio verso Betlemme, un angelo radunò tutti gli animali per scegliere i più adatti ad aiutare la Santa Famiglia nella stalla. Per primo, naturalmente, si presentò il leone. «E’ troppo violento» disse l’angelo. Subito dopo si avvicinò la volpe. «E’ troppo furba», disse l’angelo. Tronfio e splendente arrivò il pavone. «E’ troppo vanitoso» disse l’angelo.  Passarono, uno dopo l’altro, tanti animali ciascuno magnificando il suo dono. Invano. L’angelo non riusciva a trovarne uno che andasse bene. Vide però che l’asino e il bue continuavano a lavorare, con la testa bassa nei pressi della grotta e li chiamò: «E voi non avete niente da offrire?». «Noi non abbiamo imparato niente oltre all’umiltà e alla pazienza. Tutto il resto significa solo un supplemento di bastonate!». Ma il bue, timidamente, senza alzare gli occhi, disse: «Però potremmo di tanto in tanto cacciare le mosche con le nostre code». L’angelo finalmente sorrise: «Voi siete quelli giusti!».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per chi ha perduto la casa, il lavoro, la salute, gli affetti…

     

    Don’t forget! – 246° de “1.000 quadri più belli del mondo”

     

    Lo spagnolo Juan Bautista Maíno (1578–1649) fu artista di grande talento, anche se è pressoché sconosciuto fuori di Spagna. Figlio di un artista milanese, Maìno si formò in Italia e a Roma conobbe l’arte di Caravaggio. Tornato in patria nel 1611, entrò nell’ordine dei Domenicani o Frati Predicatori; ammesso a corte a servizio di Filippo III, fu scelto come maestro di disegno per il figlio.

    JUAN BAUTISTA MAINO: ADORAZIONE DEI PASTORI 1611/13 – Olio su tela – 314 x 174 cm – Museo del Prado Madrid

    Diede notevole contributo alla diffusione del caravaggismo in Spagna e influì sulla formazione del giovane Velázquez, pure attivo a corte. Fra le sue opere più note si ricordano: l’Adorazione dei Magi e l’Adorazione dei Pastori (la nostra) che in origine facevano parte di un ‘retablo’ (pala d’altare), dipinto per l’altare maggiore della chiesa domenicana di S. Pedro Mártir a Toledo. Maíno impiegò 3 anni a completare l’opera, a dispetto degli 8 mesi previsti nel contratto iniziale; fu mentre lavorava a questa pala d’altare che prese i voti ed entrò nell’Ordine Domenicano. Il cane bianco e nero in primo piano allude proprio all’ordine domenicano; il cane è spesso attribuito a S. Domenico ed è presente anche nella radice del nome stesso: ‘dominicanus’ in latino sta per ‘Domini canis’, cane (del gregge) del Signore. Questo quadro e l’Adorazione dei Magi sono fra le opere più importanti di Maíno e rappresentano anche i primi dipinti spagnoli eseguiti in stile caravaggesco con diversi

    riferimenti alla pittura italiana del XVII sec. Le tele, infatti, combinano il Naturalismo di Caravaggio (il quadro di oggi è zeppo di citazioni da opere del Merisi), i cui dipinti rivoluzionari aveva ammirato in prima persona, con la raffinatezza di Orazio Gentileschi e lo stile classicheggiante di Annibale Carracci e Guido Reni, tutti artisti che Maíno aveva conosciuto personalmente.

     

     

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