lunedì 29 aprile ’19

    2a Settimana di Pasqua

     

     

    nell’immagine un dipinto di Lesser Ury

     

     

    Proverbio del giorno (Proverbi ebraici)

    Uno dei più grandi misteri della vita è come il giovane che non era all’altezza come marito di tua figlia possa essere il padre del nipotino più intelligente del mondo.

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (preghiera di s. Caterina)

    O Spirito Santo, vieni nel mio cuore: per la tua potenza attiralo a te, o Dio, e concedimi la carità con il tuo timore. Liberami, o Cristo, da ogni mal pensiero: riscaldami del tuo amore, così ogni pena mi sembrerà leggera. Santo mio Padre, e dolce mio Signore, aiutami in ogni mia azione. Amen.

     

    S. Caterina da Siena

    Patrona d’Italia Nata nel 1347, non va a scuola, né ha maestri: I suoi parlano di sposarla a 12 anni: dice di no e la spunta. Una stanza sarà la “cella” di terziaria domenicana e si fa cenacolo di artisti, dotti, religiosi più istruiti di lei: i “Caterinati”. Impara a leggere e a scrivere, ma la maggior parte dei messaggi è dettata a papi, re, donne di casa, regine e detenuti. Va ad Avignone e dà al Papa la spinta per il ritorno a Roma nel 1377. Si reca a Roma, chiamata dal papa dopo la ribellione di una parte dei cardinali che dà inizio allo scisma d’Occidente. Qui si ammala e muore, a soli 33 anni. Nel 1939 sarà dichiarata patrona d’Italia con Francesco d’Assisi

     

    Ascoltiamo la parola di dio (Giovanni 15,12-17)

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».

     

    Riflessione del Giorno (dagli scritti di s. Caterina)

    Santa Caterina era consapevole delle miserie umane degli uomini politici e di potere. Sapeva quale era la dura realtà: avidità, gelosie, egoismi, intrighi, slealtà, violenze… Il principe e signore deve conoscere, valutare e rispettare il dolore in sé e negli altri, e quando la croce stende la sua immensa ombra su tutta la patria egli, forte nella sventura militare nell’insuccesso politico e in ogni altra contrarietà, “si veste della pazienza di Cristo crocifisso, si riposa con questa dolce e gloriosa virtù nel mare tempestoso delle molte fatiche”. Questa è la virtù che vince sempre. Per S. Caterina non ci potrà mai essere un grande e vero capo di governo, senza la lotta dolorosa interiore ed esteriore, senza sofferenza, senza sforzo, senza “abbracciarci con la santissima croce, dove noi troveremo l’amore ineffabile, gustando il sangue di Cristo”. Il Principe ideale di Caterina non è quello che sa mantenere il potere, ma colui che sa essere grande dinnanzi a Dio nella perfezione morale. Caterina fa coincidere il vantaggio dei popoli, il benessere sociale, con la grandezza morale e cristiana di chi governa. La grandezza di un principe per S. Caterina si basa sempre sull’umiltà, nel dolce spogliamento di sé, che invita Dio a venire nell’anima, così si possono fare grandi opere. Caterina insegna al principe anche di perdere il potere se non può attuare il bene di tutti, al contrario di Machiavelli che al Principe insegna di sapere commettere il male per conservare il potere.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per l’Italia: i SS Francesco e Caterina proteggano il popolo e illuminino i governanti

     

    Don’t Forget!

    LE 7 PIÙ BELLE IMMAGINI DELLA RISURREZIONE NELLA STORIA DELL’ARTE

    Su una strada, all’ombra di un albero, Cristo risorto avvolto in un manto azzurro come il cielo a cui appartiene si rivela a Maddalena, alzando un braccio che dilata la composizione lungo la diagonale. Scambiato da Maria per l’ortolano, Gesù si rivela a lei chiamandola per nome e al tuo tentativo di abbracciargli i piedi risponde: non mi trattenere (“Noli me tangere”) perché devo salire al Padre.

    ANTONIO ALLEGRI detto il CORREGGIO: NOLI ME TANGERE1525 – Olio su tela – 130 x 103 cm – Museo del Prado – Madrid

    Sia nella cura con cui è reso il paesaggio, intriso di una calda luce aurorale, sia nella rappresentazione delle figure, nei loro gesti sospesi e nell’eccezionale espressività dei moti dell’animo, lo stupendo dipinto si impone come opera della fase matura del Correggio. Il panneggio dell’abito della Maddalena acquista valore empatico, prendendo parte attiva all’emozione suscitata dalla apparizione di Cristo. Nel quadro è raffigurata la Pietra di Bismantova, descritta anche nel sentiero che ne porta alla sommità tabulare, per ricordare l’antica devozione delle genti dell’Appennino reggiano a Maria Maddalena, realizzata in alcune cappelle, e la pone come attributo ben noto del creduto passaggio di qui della santa. Gli attrezzi da lavoro alla destra di Cristo formano una notevole “natura morta”…

     

     

     

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