6a Settimana di Pasqua
nell’immagine un dipinto di Henri Rousseau
Proverbio del giorno (proverbi bergamaschi)
Solć e amìs i è la metà de quel ch’i dìs (soldi e amici sono la metà di quel che si dice)
Iniziamo la Giornata Pregando
Venga il tuo Regno su tutta la terra, venga in ogni anima…Tutti gli uomini siano solleciti al tuo servizio, la tua grazia regni padrona assoluta in ogni anima; che tu solo agisca in ogni anima e tutti gli uomini non vivano che per mezzo di te e per te, perduti in te…Amen
PAOLO HẠNH
In Cocincina, ora Viet Nam, Paolo Hanh, (1826-1859) dimentico della morale cristiana, si era posto a capo di una banda di ladri; arrestato, si professò cristiano e, non potendo né lusinghe, flagellazioni o tenaglie farlo desistere dalla fede, andò al martirio mediante decapitazione.
Diocesi di Milano: Beato Luigi Biraghi. Brescia: Beato Ludovico Pavoni, sacerdoti
Ascoltiamo La Parola di Dio (Giovanni 16,5-11)
Gesù disse ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato».
La Riflessione del Giorno (Papa Francesco)
Gesù non vuole che la Chiesa sia un modellino perfetto, che si compiace della propria organizzazione ed è capace di difendere il proprio buon nome. Povere, quelle chiese particolari che si affannano tanto nell’organizzazione, nei piani, di avere tutto chiaro, tutto distribuito. Gesù non ha vissuto così, ma in cammino, senza temere gli scossoni della vita. Il Vangelo è il nostro programma di vita, lì c’è tutto. Ci insegna che le questioni non si affrontano con la ricetta pronta e che la fede non è una tabella di marcia, la fede è ma una «Via», una Via da percorrere insieme con spirito di fiducia. Come Chiesa, non siamo chiamati a compromessi aziendali, ma a slanci evangelici. E nel purificarci, nel riformarci dobbiamo evitare il gattopardismo, cioè il fingere di cambiare qualcosa perché in realtà non cambi nulla. Questo succede ad esempio quando, per cercare di stare al passo coi tempi, si trucca un po’ la superficie delle cose, ma è solo maquillage per sembrare giovani. Il Signore non vuole aggiustamenti cosmetici, vuole la conversione del cuore, che passa attraverso la rinuncia. Uscire da sé è la riforma fondamentale.
Intenzione del giorno
Preghiamo per chi è chiamato a educare i ragazzi e i giovani: genitori, catechisti, maestri, allenatori
Don’t forget! 267° DEI “1.000 QUADRI PIÙ BELLI DEL MONDO”
Valentin de Boulogne (1591–1632) nato nell’Ile de France da famiglia di artisti italiani, si trasferì nel 1612 a Roma dopo l’apprendistato in Francia e nella città eterna fu attratto dalla pittura di stampo caravaggesco, allora dominante. Frequentatore di taverne, dipinse spesso scene di osteria, concerti e scene di gioco, caratterizzate da un potente naturalismo di memoria caravaggesca, ma come fece il suo maestro accettò anche commissioni nel campo dell’arte sacra come il quadro che presentiamo. Il dipinto raffigura l’episodio evangelico della donna accusata d’adulterio che secondo la legge di Mosè doveva essere punita con la morte per lapidazione e viene condotta nel Tempio di Gerusalemme, dagli scribi e farisei, davanti a Gesù Cristo. Nel dipinto, su un fondo scuro, compaiono: Gesù Cristo, saldo e sicuro al centro dell’attenzione, mentre in ginocchio scrive con un dito per terra. La donna, con gli abiti strappati, che, portata davanti a Gesù, piange di vergogna e pentimento. Gli scribi e farisei che, presentando la donna adultera, mettono in atto una vera e propria provocazione nei confronti di Gesù per provarne l’osservanza della Legge di Mosè.
Le loro figure sono particolarmente individualizzate, in particolare l’uomo vecchio, a destra, che tiene gli occhiali sul naso per vedere meglio ciò che Gesù sta scrivendo e l’anziano con i capelli ispidi che sostiene il mantello in spalla. Profondamente influenzato dal realismo e dall’illuminazione del pittore lombardo, Valentin de Boulogne in questo splendido quadro usa le luci e le ombre per trasmettere l’emozione della scena. Le figure svaniscono nell’oscurità sfondo, mentre i volti, le mani e persino un ginocchio emergono dall’oscurità. Per questa narrazione biblica Boulogne usò persone della classe umile e povera del suo tempo come modelli, pratica questa avviata da Caravaggio all’inizio del secolo
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