X Settimana del tempo ordinario
nell’immagine un dipinto di Andrew Wyeth
Proverbio del Giorno (proverbio Tibetano)
Quando c’è una meta, anche il deserto diventa strada.
Iniziamo la giornata pregando
Dio onnipotente, che in S. Antonio di Padova, hai dato al tuo popolo un insigne predicatore e un patrono di poveri e sofferenti, fa’ che per sua intercessione seguiamo gli insegnamenti del Vangelo e sperimentiamo nella prova il soccorso della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen
Antonio da Padova
Fernando di Buglione nasce a Lisbona. A 15 anni è novizio tra i Canonici Regolari di S. Agostino e a 24 anni è ordinato prete. Nel 1220 giungono a Coimbra i corpi di 5 frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati per ordine di S. Francesco e Fernando entra fra i Minori mutando il nome in Antonio. Invitato al Capitolo generale di Assisi, ha modo di ascoltare Francesco. Per circa un anno e mezzo vive nell’eremo di Montepaolo: su mandato di Francesco, inizierà poi a predicare a Padova e in Francia. Nel 1227 diventa provinciale dell’Italia settentrionale proseguendo nella predicazione. Il 13 giugno 1231 spira a Padova.
Ascoltiamo la Parola di Dio (Mt 5,43-48)
Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo!»
Riflessione Per Il Giorno (Detti di s. Antonio da Padova)
Dice l’Ecclesiastico:
“Lo speziale fa pigmenti soavi e prepara unguenti salutari” (38,7). Lo storace è un’essenza di profumo gradevole; stilla da una pianta che lo emana come un liquido mielato; il gàlbano è una resina che col suo odore mette in fuga i serpenti; l’onice è una pietra preziosa così chiamata con la parola greca onyx = unghia, perché assomiglia all’unghia dell’uomo; la gutta è un’essenza che cura ogni indurimento e attenua i gonfiori. Ecco dunque che nello storace è indicata la compunzione delle lacrime che mandano profumo al cospetto di Dio; nel gàlbano è indicata la confessione che mette in fuga i serpenti, cioè i demoni; nella gutta è indicata l’umiltà nel compiere l’opera di penitenza, che cura la durezza della mente e reprime l’impudenza del corpo…l’onice (parola che significa unghia) raffigura la perseveranza finale. Lo speziale, cioè il predicatore, pesta queste spezie nel mortaio, cioè nel cuore del peccatore e agisce con il pestello della predicazione e mescola il balsamo grezzo alla misericordia divina, perché abbia un gusto più gradito all’anima del penitente. La predica è efficace, ha una sua eloquenza, quando parlano le opere. Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti di opere: il grande pericolo del cristiano infatti è predicare e non praticare, credere ma non vivere in accordo con ciò che si crede. Se predichi Gesù, egli scioglie i cuori duri; se lo invochi, addolcisci le amare tentazioni; se lo pensi, ti illumina il cuore; se lo leggi, egli ti sazia la mente…La natura ha posto davanti alla nostra lingua due porte, cioè i denti e le labbra, per indicare che la parola non deve uscire se non con grande cautela…Per questo, raramente ricorri al rimprovero, e ciò solo in caso di necessità e dopo aver corretto te stesso.
Intenzione del giorno
Preghiamo per don Berto e tutti i missionari bergamaschi defunti
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