Proverbio del Giorno (Afganistan)
Le cose a buon mercato portano grane, quelle costose richiedono sforzo
Iniziamo la giornata pregando
Signore Dio nostro, che hai scelto san Luca per rivelare al mondo con la predicazione e con gli scritti il mistero della tua predilezione per i poveri, fa’ che i cristiani siano un cuor solo e un’anima sola, e tutti i popoli vedano la tua salvezza. Per il nostro Signore…
Luca – Evangelista
Figlio di pagani, compagno e collaboratore di Paolo, che lo chiama «il caro medico», è l’autore del 3° Vangelo e Atti degli Apostoli. Da osservatore attento, Luca conosce le debolezze della comunità cristiana e ha preso atto che la venuta del Signore non è imminente. Dischiude dunque l’orizzonte storico della comunità cristiana, destinata a crescere e a moltiplicarsi per la diffusione del Vangelo. Secondo la tradizione, Luca morì martire a Patrasso. I suoi resti si trovano a Padova nella Basilica di S. Giustina.
Ascoltiamo la Parola di Dio Lc 10,1-9
Il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio».
La Riflessione del giorno (Frammenti di vita)
La conferenza è andata per le lunghe e temo che l’amico che ho invitato a partecipare e che non è abituato a queste cose, si sia annoiato. C’è da dire che lui non ha mai distolto gli occhi dal relatore, ma non ha neanche tradito il minimo interesse, così che mi azzardo a chiedergli: “Come è andata?”. E lui: “Interessante”. Non è un tipo di molte parole e così tento di avvivare il dialogo sottolineando quel che a me è piaciuto del lungo discorso. Lui mi interrompe e in un bergamasco schietto e rude -che ingentilisco nella traduzione- mi fa: “Si capisce la distanza che c’è fra quel che uno dice e quello che uno fa, dal numero di parole che usa…e questo qui ne ha usate tante”. Brutale, ma chiaro. Torno alla carica: “D’accordo, ma questo qui non parla a vanvera e sa bene quel che dice”. E lui implacabile: “Diciamo piuttosto che dice quel che sa. Io non ho studiato e non mi mantengo con le parole, ma con il lavoro. Di sicuro stasera lui ha parlato bene e io mi sono sforzato di seguirlo con attenzione, ma c’è qualcosa che non mi convince, credo cioè che alle parole di quel professore manchi qualcosa…” “Sarebbe?” chiedo. E lui: “Questo professore parla come se quel che dice non gli sia costato niente. Forse per questo spende così facilmente le sue parole”.
Intenzione del giorno
Preghiamo per i perseguitati a causa della fede, perché Dio li aiuti e la comunità cristiana li sostenga
Don’t Forget! Buone notizie
nell’immagine un dipinto di Giovanni Paolo Pannini
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