venerdì 15 novembre ’19

     

     

    Proverbio del giorno

    «Sacrificate la vostra fortuna per la vostra vita e la vostra vita per il vostro onore (India)»

     

    Iniziamo la Giornata pregando

    O Dio, che vegli sulle sorti del tuo popolo, accresci in noi la fede che quanti dormono nella polvere si risveglieranno; donaci il tuo Spirito, perché operosi nella carità attendiamo ogni giorno la manifestazione gloriosa del tuo Figlio, che verrà per riunire tutti gli eletti nel suo regno. Amen

     

    Alberto Magno Vescovo-dottore della Chiesa

    Nato in Germania verso il 1200, da giovane venne in Italia per studiare, conobbe i domenicani, dai quali fu inviato a Colonia e a Parigi dove tenne la cattedra di teologia con allievo Tommaso d’Aquino. Rimandato a Colonia portò con sé Tommaso col quale commentò Dionigi l’Areopagita e Aristotele. Grande studioso, Alberto non rifuggì dagli incarichi: provinciale dei domenicani e vescovo di Ratisbona. Il «dottore universale» morì nel 1280.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Lc 17,26-37)

    Gesù disse: «Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si rivelerà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà. Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l’uno verrà preso e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà presa e l’altra lasciata». Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi». 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Roberto Contu)

    Domenica ho trascorso la giornata in una bellissima città italiana. Alle 11 sono in centro per la Messa: la cattedrale è stupenda, anche la celebrazione è bella e animata da un bel coro. Alla benedizione metto a fuoco un’evidenza fino allora non percepita: nella cattedrale c’è poca gente e constato la totale assenza di ragazzi e ragazze. Esco a passeggio per il centro: a mezzogiorno arriva un rumore di tamburi e megafoni. Il corteo sfila in meno di un minuto. Molti sono miei coetanei, universitari, militanti con le bandiere e penso che è davvero un bel rito e segno di speranza. Ma di nuovo constato ciò che ho visto un’ora prima: non ho visto passare ragazzi e ragazze. Il pomeriggio lo passo tra gli stand e le presentazioni del festival letterario in programma nella città: è il motivo per cui io mi trovo lì. Giro tra i banchetti, guardo i libri, l’artigianato degli editori che hanno reso forma e sostanza le intuizioni degli scrittori. Eppure, anche in questo non ho visto ragazzi e ragazze È buio durante il lungo viaggio verso casa; sono stanco, ma non mi abbandona il pensiero che non c’erano ragazzi e ragazze. Non c’erano nel luogo dell’Assoluto, nel luogo dell’incontro con la città di Dio; non c’erano nel luogo della politica, nel luogo della costruzione della città degli uomini; non c’erano nel luogo della cultura, nel luogo del confine aperto e possibile tra la città di Dio e la città degli uomini. Non c’erano i ragazzi e le ragazze e la domanda sul perché non ci fossero, si carica del peso che non permette le scorciatoie delle risposte facili e inutili.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per chi lavora nell’informazione e nei mass media, perché non calpestino verità e rispetto

    Don’t forget!

    Al Primo Ministro dell’Etiopia, Abiy Ahmed Ali, è stato assegnato il Nobel per la Pace 2019 “per il suo impegno per la pace e la cooperazione internazionale, e in particolare per l’iniziativa decisiva nel risolvere il conflitto con la vicina Eritrea”. Nelle intenzioni del Comitato Nobel, il premio di quest’anno è un riconoscimento a tutti gli attori che lavorano alla riconciliazione in Etiopia e nelle altre aree dell’Africa orientale e nord orientale.

     

     

     

    nell’immagine un dipinto di Charles Marie Bouton

     

     

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