mercoledì 5 febbraio ’20

     

     

    nell’immagine un dipinto di Vida Gabor

    La Frase del giorno (don Bosco)

    L’educazione è cosa del cuore e Dio solo ne è il padrone e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte e non ce ne mette in mano le chiavi.

     

    05-02-1975 – 05-02-2020:

    OGGI RICORRE IL 45° ANNIVERSARIO

    DELLA MORTE DI

    DON BEPO VAVASSORI

    Ore 18,00

    S. Messa solenne nella Chiesa grande del PSV in via Gavazzeni 3 Bergamo

    con il Vescovo Francesco Beschi.

    Segue rinfresco.

     

    Preghiera del giorno (preghiera dell’educatore)

    Da dove viene Signore la sete di gioia che avvertiamo nel cuore? Chi, se non Tu, ci hai messo il desiderio di una vita piena, bella, senza fine? Grazie per averci creati per il bene, di aver fatto delle nostre esistenze una meraviglia di misericordia. Vogliamo continuare a lasciarci educare dalla comunità cristiana ad avere lo sguardo di Gesù sulla vita e siamo ancora una volta pronti ad accompagnare le persone che ci affidi nell’avventura del crescere e del vivere.Scegli (il) benesarà il nostro motto per ricordarci che sei Tu il vero Bene, Padre buono, amante della vita! Amen

     

    AGATA vergine e martire

    a Catania, ancora fanciulla, nella persecuzione di Decio verso il 230 d. C. conservò nel martirio illibato il corpo e integra la fede, offrendo la testimonianza per Cristo.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Marco 6,1-6)

    In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i discepoli lo seguirono. Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Joses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E non vi poté operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù andava attorno per i villaggi, insegnando.

     

    La Riflessione Del Giorno (I segreti dell’educazione)

    E’ evidente che educatori come don Bosco e don Bepo non si sono limitati a trasmettere ai ragazzi loro affidati il frutto della loro esperienza di vita e saggezza, ma hanno attinto il loro stile educativo alla sorgente stessa di ogni formazione umana e cristiana ossia al Maestro che è Cristo stesso. Ebbene qual è lo stile educativo di Gesù Maestro? 1) Prima che con le parole Gesù offre il suo esempio di vita. 2) Non ha mai ritenuto qualcuno escluso o perso dalla via che conduce alla felicità piena e duratura. 3) Il segreto della sua educazione sta nella relazione, nel sapersi mettere nei panni degli altri, per capirli nel profondo. 4) Gesù ha sempre saputo ricominciare dopo ogni difficoltà e fallimento 5) Egli ha puntato tutto sull’amore e sul perdono, come iniezioni di fiducia e accoglienza. 6) Non ha voluto fare tutto da solo, ma si affidava al Padre Celeste, donando non cose materiali, ma il suo Spirito d’Amore 7) Gesù ha agito senza secondi fini, non trattenendo nulla per sé, cercando e volendo il vero bene per ogni persona, mettendosi al suo servizio. 8) Per questo chi incontra Gesù, diventa lui stesso più uomo 9) e sa accompagnare gli altri, affinché si aprano al Mistero di Dio.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché i responsabili e collaboratori del Patronato sappiano mettere a frutto la grande eredità educativa e caritativa di don Bosco e di don Bepo.

    Don’t Forget!

    Don GIUSEPPE (BEPO) VAVASSORI

    (1888-1975)

    Nasce il 19-07-1988 (l’anno della morte di don Bosco) a Osio Sotto, decimo dei 17 figli di Battista e Caterina Cella. Entra in Seminario a 12 anni e il 27-05-1912 è ordinato prete da Mons. Radini Tedeschi assistito da don Angelo Roncalli, futuro Giovanni XXIII. Curato di Branzi, 2 anni dopo è nominato parroco di Trabucchello. Ma nel 1915 scoppia la 1a guerra mondiale ed è chiamato alle armi come cappellano militare: sono anni duri, in cui però don Bepo si fa notare per generosità ed eroismo. Congedato, nel 1921 è nominato parroco di Olmo al Brembo. Nel 1925 il Vescovo Marelli lo chiama in Seminario e a l’Eco di Bergamo: sceglie di abitare con le sorelle Santina e Tranquilla al Carmine in Città Alta, dove viene a contatto con il Patronato S. Vincenzo per giovani operai fondato dal conte Colleoni. Gli si chiede di farsi carico dei giovani ospitati e accetta. Il 9-10-1927 si sposta con i ragazzi in Città Bassa alla Malpensata dove in una fabbrica di laterizi abbandonata ha inizio il suo Patronato. E’ la straordinaria avventura di fede e di carità segnata dalla Provvidenza che porterà il piccolo seme iniziale a sviluppi grandiosi, tanto che alla sua morte avvenuta il 5-2-1975 a Bergamo, 50.000 ragazzi e giovani lo “chiamavano padre” e a 92 anni dagli inizi il carisma del fondatore è più che mai vivo nell’impegno dei suoi successori, preti e laici.

     

     

     

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