domenica 12 aprile ’20

    nell’immagine La Resurrezione di Andrea Mantegna

     

    Pasqua di Resurrezione di N. S. G. Cristo

     

    Buona Pasqua

    A questo giorno ci siamo preparati per l’intera quaresima: è arrivato nonostante il coronavirus e i suoi disastri. E’ arrivato per infondere speranza e gioia, nonostante tutto. Anche oggi non si andrà in Chiesa, ma dal Papa in giù tutti i sacerdoti e Vescovi celebreranno per noi, perché abbiamo la certezza che Dio non abbandonerà mai il suo popolo e che dopo ogni morte, c’è sempre la rinascita.

    La Resurrezione - Piero della Francesca

    La Resurrezione – Piero della Francesca

    Preghiera del giorno – Sequenza

    Alla vittima pasquale, s’innalzi il sacrificio di lode. L’agnello ha redento il gregge, l’Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre. Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa. «Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?». «La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto, gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti. Cristo, mia speranza, è risorto e vi precede in Galilea». Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto. Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza.

     

    La parola di Dio del giorno

    Il primo giorno della settimana, Maria di Magdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

     

    Riflessione per Il giorno – don Davide Rota

    L’ultima parola di Gesù in croce secondo il Vangelo di Giovanni è: “Tutto è compiuto”. Delle sette parole pronunciate dal crocifisso, è proprio questa che forse più di tutte le altre fa capire il significato che Gesù (e con lui Dio Padre) attribuisce alla propria morte: portare a compimento non solo la sua vita (di Gesù), ma anche la vita di ogni uomo e donna e la storia di tutta l’umanità. Per noi invece la morte, non solo se colpisce un giovane, ma nella stragrande maggioranza dei casi, è sentita come una sottrazione, un’ingiustizia! Nei giorni in cui stavo poco bene, mi sono stupito che non temevo tanto di morire, ma di andarmene lasciando le cose a metà senza completare il mio impegno di prete e la mia vita di uomo. Meditando su questa ultima parola di Cristo, ho capito però che egli l’ha detta non solo per sé, ma per tutti. “Tutto è compiuto” significa che a partire dalla sua morte non c’è intenzione, desiderio, proposito di bene che rimanga incompiuto; non c’è azione, sforzo, impegno che resti senza risultato. Il Signore porta a compimento nella sua vita, morte e risurrezione ciò che noi riusciamo solo ad abbozzare, a iniziare, magari a sviluppare, ma non a completare né da soli, né con gli altri, perché anche all’opera più bella e all’impresa più grande mancherà sempre qualcosa (non è ciò che stiamo vedendo in questa pandemia? Ora sono tutti eroi e angeli, ma non appena si allenterà la tensione voleranno gli stracci). Il senso della festa di Pasqua che oggi celebriamo è che nel Risorto il nostro povero mondo pieno di peccati, sofferenze e ingiustizie già sta vivendo in anticipo la pienezza finale “Noi… aspettiamo nuovi cieli e nuova terra nei quali abita la giustizia” (2 Pt 3:13). L’augurio ai bergamaschi duramente colpiti dall’epidemia, è che la fatica della Quaresima che non si è celebrata nelle chiese, ma vissuta in carne propria, ora lasci spazio alla gioia della Pasqua, nella certezza che Dio porterà a compimento ciò che noi abbiamo solo iniziato; nella speranza che Lui venuto al mondo per cercare chi si è perduto, restituirà i nostri morti a noi che li abbiamo amati.

    Buona Pasqua Bergamo, Italia, Europa e mondo intero!   

     

    L’Intenzione del giorno

    Preghiamo perché la gioia della Pasqua segni la ripartenza dopo i giorni della solitudine e del dolore.

     

    Don’t forget! Santo del Giorno

    ERMENEGILDO MARTIRE. Vissuto nel VI secolo, era figlio di Leovigildo, re di Spagna e seguace di Ario. Il matrimonio con una cattolica provocò tensioni a corte e il re esiliò Ermenegildo e la moglie a Siviglia. Qui, il giovane si convertì al cattolicesimo e tentò di sconfiggere il padre con l’aiuto di Bizantini e Svevi. Gettato in carcere, rifiutò la Comunione da un vescovo ariano e fu giustiziato.

     

     

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