mercoledì 15 luglio ’20

     

    nell’immagine un dipinto di Maurice de Vlaminck

     

     

    XVa Settimana tempo Ordinario

     

    Proverbio del giorno

    «Una casa senza bimbi è come un giardino senza fiori (Cina)»

     

    Preghiera del giorno (preghiera colletta)

    Donaci, o Padre, do non avere nulla di più caro del tuo Figlio, che rivela al mondo il mistero del tuo amore e la vera dignità dell’uomo; colmaci del tuo Spirito, perché lo annunziamo ai fratelli con la fede e con le opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

     

    Bonaventura

    Giovanni Fidanza nacque a Bagnoregio (Viterbo) nel 1218. Bambino fu guarito da S. Francesco, che avrebbe esclamato: «Oh bona ventura» e quello gli rimase per nome. Studiò a Parigi ed entrò nell’Ordine dei Frati Minori. Insegnò teologia all’università di Parigi e formò intorno a sé una scuola. Nel 1257 venne eletto generale dell’Ordine francescano, carica che mantenne per 17 anni con impegno al punto da essere definito 2° fondatore dell’Ordine. Scrisse opere di carattere teologico e mistico e fu nominato vescovo di Albano e cardinale. Morì nel 1274.

     

    La Parola di Dio del giorno Mt 11,25-27

    Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Mons. Nunzio Galantino: Abitare le parole)

    Alcune parole sono difficili da interpretare. Una è la parola tentazione che è presente in contesti diversi, dal filosofico al religioso; dal letterario all’artistico. In un contesto secolarizzato come il nostro può portare a esiti imprevisti, come la battuta di Oscar Wilde: “L’unico modo per liberarsi da una tentazione è cederci”. Lo scrittore irlandese sembra liquidare con cinismo ciò che è stato rappresentato da tanti pittori che presentano la tentazione come un’esperienza di vita interiore, propria della condizione di esodo che tutti viviamo. Altro che la tentazione come “un’imboscata nella quale tendiamo a cadere gioiosamente e volontariamente”. (Z. Bauman) Il primo significato della parola tentazione deriva da tentare e non evoca qualcosa di proibito e di negativo, anzi è il passaggio obbligato per raggiungere una piena e consapevole maturità della vita. Originariamente essa indica prova, esperienza; ma anche tentativo, lotta, sforzo, tensione per una scelta. L’avventura della vita costretta talvolta a svolgersi in un contesto segnato dalla confusione e dalla grossolanità di proposte di piccolo cabotaggio, che di conseguenza reclama scelte precise e coraggiose. Le stesse che impediscono di coltivare la disperazione che spezza la vita; di nutrirsi di illusioni, che lasciano solo l’amaro in bocca; di spendersi per il vuoto e l’effimero, che producono solo non senso; di nutrire l’odio, che brucia la coscienza; di vivere nell’amarezza, che fa recriminare su tutto; di coltivare la paura, che rende esitanti e inerti; di lasciarsi sopraffare dallo scoraggiamento, che prostra ed abbatte. Sono queste le tentazioni che oggi premono alle porte della nostra vita e giustificano l’invocazione: “Nella tentazione, o Dio non abbandonarmi”.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per i ricoveri, le case di cura ecc. per chi vi lavora e per chi vi è ospitato

     

    Don’t forget! Le 100 immagini che hanno cambiato il mondo

    “È corsa verso di me, ho innescato, poi è svenuta tra le mie braccia.” L’8 giugno 1972, il fotoreporter dell’agenzia AP Nick Ut era sulla strada n. 1, nel sud del Vietnam, quando il villaggio del piccolo Kim Phuc fu bombardato con napalm. La bambina che grida è gravemente bruciata alla schiena, i suoi vestiti si sfaldano, ma riesce a fuggire, sopravvissuta a una guerra che ha lasciato 1,7 milioni di morti e 5 milioni mutilati. “Nick Ut mi ha salvato la vita!” Disse Kim Phuc più tardi. Emigrata in Canada, divenne ambasciatrice di buona volontà dell’Unesco, dedicando la sua vita alla promozione della pace. Questa foto del suo calvario contribuirà a far precipitare la fine della guerra.

     

     

     

     

     

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com