mercoledì 7 ottobre ’20

     

    XXVIIa Settimana Tempo Ordinario

     

    Frase del giorno

    Recitare il Rosario è trattenersi, raccolti, in un mondo silenzioso e santo. (Romano Guardini)

     

    Iniziamo la Giornata pregando

    Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre; tu, che all’annunzio dell’angelo ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce, con l’intercessione della Beata Vergine Maria, guidaci alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore …Amen

     

          FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO

    Istituita da papa Pio V per commemorare la vittoria di Lepanto contro i turchi, venne estesa nel 1716 a tutta la Chiesa, ottenendo un enorme adesione popolare: non c’è parrocchia bergamasca che non celebri in questo mese tale festa. 

    Oggi si celebra anche la memoria di S. GIUSTINA MARTIRE di Padova. Appartenente a distinta famiglia, durante la persecuzione di Diocleziano, arrestata per la fede, fu condotta in tribunale. Non riuscendo a farla apostatare, il giudice la condannò alla pena capitale, eseguita nel 304.

     

    La Parola di Dio del giorno (Lc 11,1-4)

    Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione».

     

    Riflessione Per Il Giorno (Riflessione sulla Madonna del Rosario)

    Nel medioevo, i vassalli usavano offrire ai loro sovrani delle corone di fiori in segno di sudditanza. I cristiani adottarono questa usanza in onore di Maria, offrendole la triplice «corona di rose» che ricorda la sua gioia, i suoi dolori, la sua gloria nel partecipare ai misteri della vita di Gesù suo figlio. Inizialmente questa festa si chiamò di «Santa Maria della vittoria» per celebrare la liberazione dei cristiani dagli attacchi dei Turchi, nella vittoria navale del 7 ottobre 1571 a Lepanto (Grecia). Poiché in quel giorno, a Roma, le Confraternite del Rosario celebravano una solenne processione, san Pio V attribuì la vittoria a «Maria aiuto dei Cristiani» e in quel giorno ne fece celebrare la festa nel 1572. Dopo le altre vittorie di Vienna (1683) e di Peterwaradino (1716), papa Clemente XI istituì la festa del Rosario nella prima domenica di ottobre. Ora, la memoria è intitolata «Beata Maria Vergine del Rosario». Noi ci rivolgiamo a Maria, meditando e pregando, perché ci aiuti a partecipare ai misteri della vita, morte, risurrezione di Cristo. Sono i misteri che si attualizzano a nostra salvezza nella celebrazione eucaristica e noi chiediamo alla sua materna intercessione che si compiano in pienezza «nell’ora della nostra morte».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché si diffonda sempre di più la pratica della recita quotidiana del S. Rosario.

     

    Don’t forget!

    Santi e Beati della Carità

    Beata Maria Repetto

    1807-1890

    MARIA REPETTO nacque a Voltaggio (Alessandria) il 31 ottobre 1807, dal notaio Giovanni Battista e da Teresa Gazzale e fu battezzata lo stesso giorno. Essendo la prima di 11 figli, aiutò la mamma nelle faccende domestiche, pronta nell’ubbidienza, illibata nei costumi, assidua nella preghiera, generosa coi bisognosi. Dava quanto aveva i suoi risparmi, le sue cose, facendosi serva di tutti per portare tutti a Dio. Di famiglia signorile, rassettava le case dei contadini, rammendava le loro vesti, assisteva i loro infermi, prodigandosi perfino di notte. Così fino a 22 anni, quando fu libera di seguire la voce di Dio. Il 7 maggio 1829 entrò, come postulante, tra le suore genovesi di Nostra Signora del Rifugio in Monte Calvario, dette Brignoline, Istituto fondato dalla Serva di Dio Virginia Centurione B. (1587-1651). L’Istituto, oggi Congregazione diffusa in molte parti del mondo, col suo fine specifico di servire i poveri, era il più adatto a soddisfare le aspirazioni della Beata, che vi fu ammessa, dopo due anni di prova, il 15 agosto 1831. 

    Qualche anno prima, vi era stata ammessa anche la sorella minore Giuseppina, che a Roma morì vittima della carità, assistendo i colerosi. Altre due sorelle entrarono in due diversi Istituti religiosi, mentre l’ultima morì in una tormenta di neve mentre si recava a portare aiuto a una parrocchia sperduta tra i monti. L’unico fratello, consacrato sacerdote, morì ancor giovane con fama di santità. La nostra aspirava ad una vita claustrale, ma quando, nel 1835 e nel 1854, la città cadde in preda a un’epidemia di colera, incurante del pericolo, corse al capezzale dei morenti, pregando, aiutando, confortando. Cessato il flagello, tornò silenziosa in convento come una che ha fatto solo il suo dovere. Chiese di ripresentarsi sulla breccia per le stesse pubbliche calamità nel 1866 e nel 1873 e perfino nel 1884, all’età di 77 anni, ma non le fu concesso. Ma già dopo la prima apparizione del 1835, il popolo cominciò a chiamarla “Monaca Santa”. Si era distinta tra decine di consorelle, più abili di lei come infermiere e più appariscenti di lei, che era così piccola da farsi paragonare a un “rattin”, un topolino. La fama di santità andò crescendo di giorno in giorno quando ella assunse l’ufficio di portinaia, che la mise a contatto continuo con un pubblico bisognoso spesso di pane e più spesso di luce soprannaturale. Ai primi ella dava l’obolo della carità e nessuno partì da lei senza aiuto. Quando ne era sprovvista, sapeva chiedere agli altri, donando con una mano ciò che riceveva con l’altra. Ai secondi, desiderosi di conforto, ella sapeva riversare i frutti delle sue elevazioni spirituali, penetrando le coscienze, dando suggerimenti e consigli, svelando i segreti di Dio. Ma gli infermi li affidava a S. Giuseppe e la sua fiducia in questo grande santo non andò mai delusa. Tutti volevano vederla, ascoltarla, avere qualche cosa da lei; magari una parola. Ed ella, ci dice un teste: “Avrebbe dato perfino se stessa per sollevare i poveri”. E un altro: “Correva per tutti e sorrideva”. E il giudizio del popolo verrà ratificato successivamente dal magistero della Chiesa. Morì il 5 gennaio 1890 e dopo la sua morte tante furono le grazie attribuite alla sua intercessione. Fu beatificata da Giovanni Paolo II il 4 ottobre 1981.

     

     

     

     

     

     

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